Il campionato comincia (e rischia di finire) allora senza Antonio Conte. A meno che il tecnico chieda la «sospensiva» in attesa del terzo grado, il Tnas, ma nel summit avvenuto ieri in casa Juventus tra la dirigenza e il pool legale dell’alenatore, non si è mai parlato di una tale ipotesi. Semmai, la linea di risposta del club bianconero è un attacco frontale alla giustizia sportiva della Federcalcio.
«Sono confermati i peggiori sospetti, la misura è colma»: questa infatti la reazione immediata di Andrea Agnelli, alla notizia della conferma della squalifica del suo allenatore. È insomma «indignazione bianconera», con il presidente che attacca una giustizia sportiva definita indirettamente «barbara» e in più con lo sconcerto dei giocatori, navigati professionisti ma legatissimi al proprio mister. Via libera comunque a Massimo Carrera, che gode della fiducia dell’ambiente.
Ma il tutto non sembra certo rassenerare il presidente Andrea Agnelli: «La sentenza conferma i peggiori sospetti sulla vicenda che ha coinvolto Antonio Conte. Per molti mesi ho osservato questa situazione con incredulità, accompagnata da un crescente sconcerto, per una giustizia sportiva che somiglia sempre di più ad una caccia alle streghe. Abbiamo vinto meritatamente la Supercoppa suscitando nuove invidie e risvegliando vecchi ”anti-juventini” militanti».
Sembra dunque ripartire così, e con maggior vigore, la guerra fredda con la Figc, che si era solo in parte assopita dopo le scaramucce sull’assegnazione dello scudetto 2006: «Oggi la misura è colma – prosegue Agnelli – in presenza di una vittoria giuridica lampante: cioè il proscioglimento per l’omessa denuncia di Novara-Siena, che ha fatto emergere le contraddizioni e le ritrattazioni ad orologeria di un ”pentito” interessato solamente a sgravare la sua posizione personale. Si è insomma deciso di uccidere la logica e di applicare in modo arbitrario una sanzione addirittura raddoppiata».
Diventa quindi un fiume in piena. «In sostanza – aggiunge – dopo mesi e mesi in cui abbiamo sentito tale Filippo Carobbio raccontare che il suo allenatore avrebbe addirittura invitato a pareggiare una partita nel corso di una riunione tecnica, oggi si scopre la totale innocenza di Conte su quell’episodio; ma ci si rifugia comunque nella seconda contestazione (riguardante il match Albinoleffe-Siena ndr) per applicare la stessa pena del primo grado, con buona pace della verità, dell’aritmetica e della giustizia. Quella vera».
Poi un riferimento all’intero mondo del calcio italiano. «Per mesi – continua Agnelli – ho dovuto sentire lezioni che invitavano alla fiducia in questo sistema di giustizia sportiva che brandisce dapprima il patteggiamento come facile via d’uscita in spregio al sentimento di giustizia del singolo, salvo poi rifiutarlo immotivatamente». Quindi il quasi inevitabile annuncio del ricorso urgente al Tnas, la conferma della fiducia a Conte e la velata minaccia di altri venti di guerra con allusione a una richiesta di risarcimento: «Ribadisco il mio pieno sostegno personale e quello della Juventus ad Antonio Conte e ad Angelo Alessio. Confido che gli organi di giustizia del Coni, cui con urgenza si farà ricorso, sappiano porre rimedio a questa profonda ingiustizia, che tra l’altro crea un danno anche alla società, che dovrà fare in questo senso le sue opportune valutazioni e quantificazioni. Chi pensa che le vicende giudiziarie di questa estate possano condizionare la nostra stagione, ha fatto male i suoi conti».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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