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Agnelli carica la squadra: “Tutti uniti vinceremo”

L'ambiente bianconero si ricompatta in vista della sfida di Pechino

L’auto del presidente Andrea Agnelli varca i cancelli di Vinovo poco dopo le dieci: Antonio Conte s’è appena affacciato sul prato, la squadra è pronta per il primo allenamento della giornata. Non sono rari, i blitz del “capo”, stavolta però il significato è speciale: vicinanza e unità in un momento complicato, con l’allenatore che rischia quindici mesi di squalifica, con il dibattimento per Leo Bonucci e Simone Pepe in corso, con l’eco delle polemiche che non si placa.

MESSAGGIO – La tensione, però, rimane fuori dallo Juventus Center, dove i tifosi aspettano i campioni: è un impegno, una preghiera, una promessa. Ed è il messaggio di Agnelli che non vuole condizionamenti o distrazioni. Il presidente s’apparta per un po’ con Conte – sfiorano temi tattici e tecnici i vista della Supercoppa, ma si confrontano ancora, soprattutto, sulle vicende romane -, poi parla alla squadra richiamandosi alle ultime righe del duro comunicato pubblicato giovedì: «Sarà una stagione complessa ed impegnativa – la chiosa, dopo la denuncia del sistema, – ma la concentrazione sulle prestazioni in campo della squadra da parte di tutto il nostro ambiente rimane alta con l’obiettivo di confermarci vincenti a maggio 2013». Concetti che adesso ripete e scandisce: promette tranquillità e protezione, chiede determinazione e vittorie a cominciare dalla Supercoppa con il Napoli.
TUTELA – Il presidente lascia Vinovo attorno alle undici e trenta, mentre la squadra, divisa in gruppi, è immersa negli esercizi tattici: raggiunge il suo ufficio in corso Galileo Ferraris e si aggiorna sul processo, discute con i suoi più stretti collaboratori delle storture rilevate nella giustizia sportiva e dell’urgenza di una profonda riforma. Insiste, in particolare, sulla necessità di una tutela per le società che investono su un calciatore e rischiano di perderlo per un lungo periodo, oltretutto costrette a tornare sul mercato, per condanne legate a episodi antecedenti il loro tesseramento. La Juve crede ciecamente nell’innnocenza dei suoi uomini coinvolti, ma come club è completamente estraneo.
SOLUZIONE – Le richieste della Procura per Bonucci e Pepe, nel pomeriggio, non sono inaspettate: rabbia e sbigottimento restano comunque i sentimenti più diffusi in sede, dove si accenna anche alla necessità d’intervenire sul mercato, specie per il centrale difensivo. Nessun cambio, invece, in panchina: pronta la soluzione interna (Conte e Angelo Alessio, in caso di squalifica, saranno assenti già a Pechino) con Massimo Carrera, già collaboratore tecnico, preferito a Marco Baroni, allenatore della Primavera. Accanto a lui, il preparatore dei portieri Claudio Filippi. La società esclude invece la presenza di Pavel Nedved.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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