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Agnano riapre alle corse dopo due mesi, ma solo di mattina

Sospesa l’erogazione di corrente elettrica per un contenzioso, in pista oggi alle 11.30 per la riunione di trotto

L’ippodromo di Agnano riapre dopo 52 giorni di stop e lo fa iniziando le corse di trotto di mattina, in un orario inconsueto, ovvero alle 11,30. Una decisione obbligata visto che ieri sera ancora l’impianto era privo di energia elettrica, la cui fornitura era stata staccata venerdì per una complicata vicenda di letture parziali e successivi conguagli esorbitanti. Il pagamento già effettuato di una quota degli arretrati dovrebbe consentire in breve di superare il black-out. Ma per evitare brutte sorprese si è deciso di anticipare le corse di oggi in orario in cui non c’è necessità di accendere i riflettori delle pista, collegando a gruppi elettrogeni i terminali del totalizzatore e altri servizi essenziali, come la ripresa televisiva e la camera del fotofinish.
Per dipendenti e società l’imperativo è riaprire l’ippodromo per scongiurare una crisi irreversibile. C’è da aggiungere che sul piano sportivo, il convegno di oggi è di tutto rilievo avendo come corsa principale, la finale nazionale del Palio Proprietari, cui partecipano 14 cavalli provenienti da tutta Italia. Sul traguardo ci sono 36mila euro, un premio non trascurabile in tempo di crisi. Per rendere agibile l’ippodromo i dipendenti, pur non ricevendo gli stipendi da giugno, hanno lavorato duramente motivati dalle assicurazioni di Gaetano Papalia (maggior azionista e di nuovo amministratore della società) sul piano di rilancio che presenterà martedì in Comune. L’attuale società, la Ippodromi Agnano spa, è in grave difficoltà perché non riceve i compensi per l’organizzazione delle corse, bloccati presso l’Assi da un’azione di Equitalia. Per dribblare l’ostacolo, in attesa dell’esito dei ricorsi, Papalia cederà per tutto il 2013 l’azienda-Agnano ad una nuova società. Nel frattempo saranno avviate quelle iniziative, tra cui una sede del merchandising del Calcio Napoli, che potranno consentire all’impianto di sopravvivere. Ai dipendenti Papalia ha fatto visionare anche le lettere d’impegno delle aziende interessate ad investire nell’area. La speranza dei lavoratori è che stavolta il suo piano non incontri altri ostacoli e sia reale, concreto e fattibile.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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