Ancora Diego, ancora il Fisco. Dopo i botta e risposta dei giorni scorsi sull’ipotesi di un rientro del «pibe» in Italia per chiudere la partita del contenzioso da 40 milioni, ieri è stata l’Agenzia delle Entrate a farsi avanti. «Non abbiamo ricevuto alcuna richiesta in tal senso, al di là di quello che scrivono i giornali. Quando la riceveremo, risponderemo» così il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera ha sgomberato il campo rispondendo a Diego Armando Maradona che ha espresso il suo desiderio di chiudere i conti col fisco italiano per tornare nel nostro paese.
Da Dubai, lo scorso 11 marzo, Maradona ha dichiarato – via video – di voler «chiarire per trovare una pace finale con il fisco e con tutta l’Italia. È giusto pagare le tasse – ha detto Maradona, attraverso il suo legale Angelo Pisani – ma il fisco deve essere più umano con i cittadini. Io non sono mai stato un evasore fiscale. Ho sempre pagato tutte le tasse che conoscevo. Come dice anche la sentenza del tribunale italiano del 1994 presentata dal mio avvocato Pisani ai nuovi giudici».
Equitalia sta gestendo il recupero del credito vantato dallo stato italiano nei confronti del campione, che si aggirerebbe ora attorno ai 40 milioni. In passato, era stato battuto all’asta per 25mila euro il famoso orecchino di brillanti di Maradona, sequestrato al fuoriclasse di passaggio a Merano.
Solo un esempio del «ping pong» che va avanti da 25 anni. «Diego non chiede privilegi o sconti ma solo legittimamente di esser ascoltato e di far prevalere la giustizia anche 25 anni dopo» ha spiegato l’avvocato Angelo Pisani. Secondo il legale la situazione è anche differente: «Maradona non solo non è debitore del fisco per le somme illegittimamente addebitategli, ma è un libero cittadino e non è vero che Maradona, libero di circolare in Italia quando vuole non essendo stato mai condannato, abbia evaso il fisco italiano. Il 5 aprile inizierà il processo tributario in cui sarà onere del fisco spiegare la legittimità dell’assurda ed ingiustificata pretesa».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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