Marco Sommella, l’agente di Ciro Immobile, ai microfoni di TMW ha parlato della questione del taglio stipendi: “I calciatori che guadagnano cifre importanti sono disponibili a dare un segno, è una situazione di emergenza. Ma bisogna capire prima la situazione e soprattutto occorre che ci sia omogeneità di giudizio. Non si può certo fare di tutta l’erba un fascio. Penso a chi ha trent’anni e guadagna duemila euro al mese. Spero che lo Stato sia vicino a tutte le categorie e a tutti i dipendenti di ogni settore. Perché qui si rischia di non ripartire o di lasciarci le penne. Il calcio è un sistema che coinvolge tutti, non si può ragionare pensando soltanto a Immobile, Lukaku, Ronaldo e agli altri big”.
Ciro è stato protagonista di un grande campionato insieme alla Lazio.
“Lui e la squadra stavano facendo cose straordinarie. Spero che il campionato riprenda anche perché era competitivo. Per quanto riguarda Ciro, basta ricordare che parlano i numeri: è davanti a Cristiano Ronaldo, Lewandowski e Mbappé”.
Per la ripresa si attende il parere del Governo.
“Lo Stato ovviamente è concentrato anche su altre situazioni. La salute dei cittadini sta a cuore prima di ogni cosa. Con le dovute certificazioni mediche e precauzioni credo si possa riprendere. Se le venti squadre di A sono pronte a ricominciare, lo sono anche quelle di B e C. Sono fiducioso, dagli altri Paesi come per esempio la Germania che è una nazione all’avanguardia, mi arrivano notizie confortanti. Se non dovesse succedere niente di clamoroso il 9 maggio dovrebbe ripartire il campionato tedesco. Spero accada presto anche da noi anche a giudicare dalla situazione generale degli sportivi. Nella tragedia abbiamo capito che questo virus ha risparmiato i bambini e la maggior parte degli atleti. Anche calciatori, nonostante ci sia stato qualche contagio. Quando si ricomincerà i calciatori faranno allenamento e le partite, quindi il loro lavoro, poi non potranno certo andare al ristorante oppure in discoteca. Mi auguro però che gli sia consentito giocare. Sarebbe anche un momento di distrazione sociale per tutto il Paese, soprattutto per il popolo maschile. Stare a casa e vedere le partite sarebbe una grande cosa. Anche perché credo che nessuno sappia più cosa guardare in tv, a me manca giusto il palinsesto della Disney e poi ho finito tutto (sorride, ndr)”.
Il calciomercato risentirà di questa crisi, quali ripercussioni?
“Questa è una certezza. Ci saranno ripercussioni. Chiaramente bisognerà lavorare più d’ingegno o facendo leva su operazioni di un determinato tipo. Non potranno esserci nell’immediato grandi affari, ma la speranza è di ricominciare. Senza presente non si può progettare il futuro. Prima ricominciamo, con le dovute misure di sicurezza. Poi penseremo al resto. E a non lasciare le penne”.
Per Immobile numeri di capogiro. Rimarrà alla Lazio?
“La Lazio è diventata una realtà importantissima del calcio italiano. In passato Ciro ha fatto delle scelte e non ha mai anteposto l’aspetto economico. Ha sempre preferito andare dove si è sentito stimato, amato, apprezzato. Anche a costo di rimetterci. Se oggi è diventato quello che è diventato lo deve anche alla Lazio, squadra e società. Per quanto riguarda il mercato, chi lo vuole, eventualmente dovrà bussare alla porta di Lotito. E ovviamente anche a quella di Ciro”.
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