È battaglia sui diritti tv nel calcio: l’Antitrust chiede di rivedere i criteri di assegnazione delle risorse. Pronta la risposta Lega di Serie A che rivendica la correttezza di quanto fatto finora.
I nodi sollevati dall’Antitrust sono due. Da un lato i criteri con cui si assegnano i fondi, chiedendo in una nota al Parlamento e al Governo, di premiare il merito sportivo in relazione all’ultima stagione disputata, eliminando l’attuale riferimento ai risultati storici che partono dai risultati sportivi di oltre mezzo secolo fa (1946-1947) e che, di fatto, penalizzano i club minori. Dall’altro, per l’Antitrust occorre individuare un soggetto terzo, diverso dalla Lega («che non ha la necessaria posizione di terzietà») per procedere alla ripartizione delle risorse con un sistema meritocratico in grado di incentivare le squadre «ad effettuare buone prestazioni». Come dire, più investi e vinci e più hai la possibilità di guadagnare.
Di ben altro avviso, ovviamente, la Lega Calcio che ricorda come «in nessun paese del mondo la definizione dei criteri di ripartizione delle risorse tv prodotte da società di capitali private, che in alcuni casi sono addirittura quotate in Borsa, è rimessa a soggetti esterni alla Lega organizzatrice delle competizioni da cui originano i diritti audiovisivi e relativi proventi». «Comunque – dice il presidente della Lega, Maurizio Beretta – il pronunciamento dell’Antitrust è un invito a modificare in futuro la legge esistente. Non viene mossa alcuna censura all’operato della Lega e a quanto ha fatto, alle delibere che ha adottato, in quanto sono aderenti alla legge in vigore».
L’indicazione dell’Antitrust spacca subito il mondo del calcio.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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