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Adriano Bacconi: “Ripartenze devastanti: così gli azzurri conquistano l’Olimpico”

Inizio più che prudente del Siena con linea difensiva troppo bassa: un invito per Cavani e compagni

Il punto di Adriano Bacconi:

“La partenza era importante per intimorire il Siena che arrivava al San Paolo forte dell’exploit dell’andata e cercare di sbloccare il risultato prima che il match si incancrenisse. Serviva la squadra titolare e serviva carica al 100%. Così il Napoli mostra subito i denti. Il 5-4-1 scelto da Sannino va subito in difficoltà al 4′. Campagnaro spinge a destra con Maggio, Inler dà sostegno all’azione e cambia gioco su Lavezzi che gli viene incontro. Il Pocho si gira e buca il Siena con un passaggio filtrante sul taglio di Zuniga dietro a Belmonte. Assist per Cavani che spara alto.
Il Siena eccede in prudenza e tiene la linea difensiva troppo bassa così al 10′ il Napoli passa. Il cross di Lavezzi su punizione da destra è molto tagliato a cercare il solito guizzo di Cavani sul primo palo. Il Matador non arriva ma il suo movimento inganna Vergassola che impatta male la palla e infila il proprio portiere. Il gol sblocca la partita. Gli ospiti abbandonano l’atteggiamento speculativo dei primi minuti e velocizzano la manovra cercando di verticalizzare l’azione. Mazzarri chiede invece ai suoi più fraseggio con una ricerca costante dell’ampiezza. Cresce il ritmo dell’incontro e la sua godibilità.
In questa fase della partita è bravo il Napoli a non lasciare campo al Siena andando appena possibile a pressarlo alto anche coi difensori.
Al 16′ è Gargano a raddoppiare su Larrondo, la sfera arriva ad Hamsik, cambio gioco a scavalcare per Lavezzi, sempre molto mobile, sponda per Cavani che stavolta colpisce bene e al volo impegna severamente Brkic che respinge col manone aperto in stile pallavolistico.
Mentre i partenopei quando accelerano (vedi Maggio al 27′) sembrano devastanti i toscani fanno fatica a rendersi pericolosi con Larrondo troppo isolato in avanti.
Così al 30′ il Napoli chiude il conto con una delle sue fulminee ripartenze. Cannavaro respinge di testa una punizione dalla sinistra. Lavezzi e Cavani entrano in azione sulla propria trequarti e ripartono alla massima velocità. A rimorchio arriva velocissimo anche Hamsik che crea il «3 contro 2». Lo schema è sempre lo stesso. Cambio di gioco a sinistra (in questo caso sullo slovacco) e sponda in area per l’accorrente Cavani che di testa anticipa tutti e realizza il 2-0.
Al 40′ purtroppo esce Maggio, evidentente recuperato troppo in fretta, con l’ingresso di Dossena e il conseguente spostamento di Zuniga a destra. Se non fosse stato per quest’inconveniente il primo tempo del Napoli sarebbe stato perfetto. Grande concentrazione, lucidità tattica, dinamismo ed empatia in tutti i reparti.
Nella ripresa Sannino propone Brienza più alto cercando di aumentare il peso specifico in zona d’attacco. Il Siena spinge così con maggior convinzione obbligando gli azzurri sulla difensiva. Hamsik si abbassa sempre più frequentemente sulla linea mediana così come gli esterni si compattano sul pacchetto arretrato. Anche Lavezzi e Cavani a turno partecipano alla fase difensiva. Tutti capiscono che è il momento di stringere i denti e tenere duro. Il Napoli è bravo a chiudere tutto facendo densità bassa e a tenere palla quando può per rompere il ritmo all’avversario che sta sparando le sue ultime cartucce. Una di queste è l’ingresso di Bogdani al 65′. Il Siena passa al 3-4-1-2 e cambia la sua strategia. Meno giocate basse su Brienza e più lanci in area da trequarti campo sperando nella mischia vincente. Ma la difesa del Napoli per una volta non commette nessuna ingenuità, ribattendo colpo su colpo e lasciando agli avversari solo la possibilità della conclusione dalla distanza.
Col passare dei minuti il Siena perde fiducia, il pressing si allenta, i reparti si allungano. Lavezzi e Hamsik trovano nuovamente spazio per ripartire in contropiede. La prima incursione è di Dzemaili, da poco subentrato a Gargano, che però ritarda l’apertura per Cavani. Poco dopo è Hamsik ad accelerare centralmente prima di scaricare su Lavezzi che alza troppo la mira. Sannino nel finale cambia ancora uomini e sistema di gioco ma i giochi ormai sono fatti. Il Napoli sente la qualificazione in tasca. Pandev subentra a Lavezzi e regala subito una palla gol: Hamsik la spreca ma può bastare così. La finale con la Juventus sarà un’altra serata di grande calcio. Le grandi sfide per il Napoli non finiscono mai”.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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