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Adriano Bacconi: “Per gli azzurri manovre con il rallentatore e poca profondità”

L’analisi del match dei partenopei contro il Catania

La partita ai raggi x fatta da Adriano Bacconi:

“Primo minuto di gioco. Almiron fa girare palla velocemente da destra a sinistra. Alvarez allarga su Barrientos che viene incontro portandosi con sé Zuniga. Biagianti sfila alle sue spalle e può entrare in area in solitudine. Il cross sul primo palo per Bergessio è intercettato di ginocchio da Aronica.
L’avversario si preannucia ostico, i primi segnali sono chiari, dopo la prima percussione la palla è arpionata De Sanctis che rinvia immediatamente. Legrottaglie arriva prima sulla palla ma la vuol giocare invece di buttarla via. Il passaggio basso e corto di prima intenzione mette però in difficoltà il ruvido Alvarez che sbaglia il controllo. Cavani in agguato gliela ruba e viene steso. Fallo da ultimo uomo. Espulsione diretta. La partita cambia direzione, il Napoli pensa a un percorso in discesa. Il Catania diventa invece ancora più ostico. Forse Mazzarri avrebbe preferito continuare a vedere un avversario baldanzoso e orientato al possesso palla per poterlo aspettare e colpire in contropiede, come era successo con fin troppa facilità contro il Parma nel turno precedente. Invece Maran porta correttivi immediati. Blocca due linee a 4 nella propria metà campo e lascia il solo Bergessio a fare il guastatore avanti. Il cambio di Barrientos per Bellusci al 20′ accentua la prudenza tattica dei padroni di casa. Il Napoli si perde.
La manovra è rallentata, orizzontale, mancano gli angoli di gioco per dare profondità. I reparti sono troppi piatti. Mazzarri chiede ad Hamsik di stare largo a sinistra per dare ampiezza all’attacco. Inler e Pandev lo cercano spess. Senza velocità però gli avversari riescono a scalare inibendo le iniziative dello slovacco. Cavani, spazzientito, nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo cerca di sbloccare da solo con tiri dalla distanza, senza esito e, soprattutto, con scarsa razionalità. Imbarazza soprattutto la passività della squadra. Prima concede un 2 vs 1 sventato da Campagnaro. Poi concede 4 passaggi facili e un colpo di testa a Spolli.
La ripresa inizia con Insigne in campo per Inler. L’ex pescarese si piazza a sinistra; Hamsik si abbassa in mediana. Il canovaccio rimane sempre lo stesso. Al 7′ Hamsik allarga per Pandev, Maggio va in sovrapposizione. Pandev si accentra e serve Cavani, velo per il taglio di Insigne, sul rimpallo con Alimiron la palla torna a Cavani che spara sul portiere. L’occasione (forse l’unica in 90!) risveglia il Napoli trascinato da un Hamsik che gioca a tutto campo e sembra tarantolato. All’8′ è lui a servire un buon appoggio a Insigne che spara alto. Un attimo dopo, sull’inserimento di Campagnaro, Pandev non raccoglie l’invito sul primo palo. È fuoco di paglia. Il Napoli abbassa presto il ritmo rendendo vani gli ultimi tentativi di Mazzarri di invertire la rotta. Pandev dietro a Cavani, Vargas a destra e Insigne a sinistra. La squadra diventa con passare dei minuti iperoffensiva ottenendo risultati opposti a quelli sperati. In mezzo Hamsik continua a correre molto ma con sempre meno costrutto. Dzemaili rimane nella sua mediocrità e la difesa, ora a 4, con Zuniga a destra e Dossena a sinistra soffre sempre di più le ripartenze del Catania e la velocità di Gomez e Bergessio.
Gli ultimi 5′ sono da incubo. Al 41′ Gomez salta troppo facilmente Cannavaro e spara sul secondo palo quasi a colpo sicuro. La manona di De Sanctis è provvidenziale. Al 43′ Marchese anticipa nettamente Pandev, ormai fuori partita, il centrocampo non fa più filtro. Il Catania riparte in verticale. Ma la paura più grande deve ancora venire. Bergessio lancia Gomez: diagonale secco a colpo sicuro. De Sanctis può solo guardare la palla colpire il palo lontano. Il fischio finale è accolto quasi con un sospiro di sollievo da Mazzarri. Il Napoli esce dal campo col 71% di possesso palla e meno con certezze alla vigilia dell’impegnativa partita verità contro la Lazio”.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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