L’analisi tecnico-tattica dell’esperto:
“Per 45′ al Napoli manca il wow factor, come avrebbero detto gli inglesi, in altre parole il guizzo che giustifica in un solo istante un andamento piatto. Manca il fattore Cavani che tutti hanno paura abbia iniziato in conto alla rovescia per l’addio al Napoli. Due le novità, significative e gustose, proposte da Mazzarri rispetto alla vittoria con l’Inter. Il portoghese Rolando che deve convincere la società di poter giocare al posto di Campagnaro, e Insigne, nel ruolo di seconda punta centrale.
Il primo tempo il Bologna, reduce dalla pesante sconfitta dell’Olimpico, cerca di fare la partita. L’uomo chiave è Diamanti che, insieme a Gilardino, alza veramente il peso specifico della squadra, distinguendola dalle altre provinciali. Pioli conferma il 4-2-3-1 ed accetta di giocarsela alla pari lasciando spazi al contropiede azzurro che però scatta con discontinuità. Una delle uscite da dietro più brillanti è quella al 16′ di Zuniga bravo ad accelerare, giunto sulla trequarti allarga per Cavani il cui cross davanti alla porta non è agganciato da Insigne, buon giocatore ma ancora acerbo in quanto a capacità realizzativa.
Le squadre sono lunghe e Diamanti ha spazio per liberare il sinistro e rifinire cross e passaggi filtranti invitanti, mai sfruttati però dai compagni. Nel recupero la palla gol più nitida prodotta dai padroni di casa. Stojanovic dopo aver bloccato una conclusione debole e centrale di Insigne rinvia lungo, oltre la metà campo, dove Gilardino spizza per Diamanti, controllo volante di coscia e apertura a sinistra per Chrstodoulopoulos che rientra sul destro prima di crossare, dando così il tempo a Gilardino di arrivare a colpire sul secondo palo dove non riescono ad arrivare nè Zuniga nè in Britos.
I pensieri accumulatisi nei primi 45′ nella testa di Mazzarri si dissolvono però rapidamente nella ripresa quando arrivano i wow factors mancati prima. Il primo al 7′. Fraseggio veloce e anche spettacolare tra Inler, Zuniga e Dzemaili che poi scatta a ricevere il passaggio tra le linee del colombiano. Colpevole la linea difensiva del Bologna che resta troppo bassa, terrorizzata dai possibili tagli di Cavani. Rimane molto campo dietro alla fragile mediana composta da Taider e Perez. Dzemaili punta Sorensen prima di servire Hamsik e chiederne l’1-2. Lo slovacco però decide di non restituire la palla al compagno. Controllo e tiro sono un blitz troppo rapido per essere decodificato dal malcapitato portierino del Bologna che guarda immobile la palla entrare sul suo palo.
Molto più grave l’errore che Sotjanovic commette qualche minuto dopo. Il Bologna ferito nell’orgoglio si riversa in avanti cascando inevitabilmente nella trappola del contropiede partenopeo. È bravo Cannavaro ad uscire dall’area a testa alta e a scavalcare tutte le maglie avversarie con una parabola che pesca Insigne. Cavani scatta subito verso l’area di rigore. Lorenzinho però tergiversa e invece di servire il Matador subito di sinistro di porta la palla sul destro servendolo troppo in verticale.
Il portiere macedone ha però un’esitazione fatale nell’uscita bassa: deve così inseguire la palla ma al momento dell’impatto trova la gamba di Cavani. Gol del bomber sul successivo tiro dal dischetto. In fotocopia dal punto di vista tattico il 3-0. Ancora Bologna in pressing ultraoffensivo, ancora Napoli molto lucido e ipertecnico nell’uscire in palleggio elegante. Britos di testa trova Inler. Lo svizzero alza un lob apparentemente complicato da gestire, ma che Hamsik sfrutta mirabilmente per lanciare con una volée di sinistro Cavani. Si crea immediatamente il “3 contro 2″. Incrocio perfetto di Insigne davanti a Cavani che libera lo spazio per l’arrivo da dietro di Dzemaili. Cavani però sente odore di sangue, vuole mordere ancora la preda e non sente l’arrivo del compagno. Tenta così un dribbling lungo che non riesce. Nella corsa si annoda con De Carvalho. La palla rimasta incustodita, arriva lo stesso a Dzemaili che non perdona. Ora De Laurentis e Mazzarri possono sedersi a un tavolo e pianificare il futuro”.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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