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Adriano Bacconi: “In Champions la scossa di Cavani tra attacco e difesa”

Ai raggi X l’analisi del match contro il Chelsea

Cavani… tanta roba! Il valore aggiunto di una squadra che inizia a cercarlo al primo minuto con lanci in diagonale e finisce richiamandolo a dare una mano in difesa fino all’ultimo istante. E il Matador risponde presente, come quasi sempre accade quando la posta in palio è alta, o altissima come in quest’occasione.
I suoi tagli defilati si capisce che sono studiati a tavolino. Gli azzurri lo cercano sistematicamente sapendo di una terza linea inglese spesso alta e non rapidissima nei ripiegamenti. Che il movimento sia scientifico lo si capisce quando al 47′ Cavani segna di spalla il gol del 2-1 su lancio in diogonale di Inler. Azione in fotocopia con quella vista al 10′, lancio identico dalla trequarti opposta del centrocampista svizzero, allargamento identico sull’out sinistro dell’attaccante uruguagio (foto 1). Peccato che in questo caso Cech ci metta il piedone.
La partenza del Napoli è col piede giusto. La spinta non è costante ma a folate, come nelle sue caratteristiche, ma quando arriva l’onda il Chelsea vacilla. Purtroppo dopo tre opportunità targate Napoli arriva l’onda anomala che cambia per un po’ l’inerzia della partita. Gargano commette l’unico errore di una prestazione perfetta facendosi soffiare la palla da Ramires. Dalla ripartenza arriva il gol di Mate con Cannavaro che rimarrà psicologicamente condizionato dalla sfortunata topica andando completamente fuori sincronia per il resto della gara. Buon per il Napoli se alcuni suoi successivi passaggi a vuoto producono solo spaventi e non danni contabilizzabili.
L’1-0 trasforma una partita tattica in una gara tremendamente umorale. Il Napoli perde la sua dose di incoscienza, i giocatori non si predispongono bene alla fase di possesso, sbagliano molti passaggi e serpeggiano immotivati timori sulle veloci iniziative del tridente predisposto da Villas Boas. Sturridge, Drogba e Mata, che fino alla mezz’ora non si erano mai visti, aggrediscono ora gli spazi che il Napoli lascia. Ma proprio nel massimo picco del down arriva la seconda onda anomala del match quella che sommergerà il Chelsea. L’iniziativa è di Cavani che attacca ancora da sinistra, si accentra e chiede l’uno-due a Lavezzi. Ivanovic, Cahill e, soprattutto, Meireles (inguardabile per tutta la partita) si fanno distrarre da Cavani. Lavezzi può così spostarsi tranquillamente la palla sul destro e fulminare Cech sul palo lontano, 1-1.
Il gol si pensa possa ridare serenità al Napoli. Invece lo stato confusionale persiste. Hamsik è troppo defilato a destra per poter dare una mano alla manovra, Inler non riesce a fare il playmaker come dovrebbe, il reparto defensivo (ad eccezione di Aronica) è in fibrillazione. La squadra sembra aspettare con impazienza l’intervallo per riordinare le idee. Per fortuna ci pensa Cavani col suo guizzo alle spalle di Ivanovic a rimettere a posto le cose prima che Frustalupi possa dire la sua nello spogliatoio.
Comunque il secondo di Mazzarri qualcosa dice lo stesso, visto che il Napoli torna in campo con un’approccio molto più razionale. In fase di non possesso sette giocatori si abbassano compatti e difendono ai 30 metri. Hamsik rimane (foto 2) sopra la linea della palla per far partire il contropiede. Sull’azione manovrata, invece, lo slovacco si abbassa a ricevere palla facilitando il fraseggio del Napoli (foto 3).
La gara riprende un suo filo logico. Chi perde prova a fare la partita, chi vince copre e riparte… con Cavani che serve due assist d’oro a Lavezzi su altrettanti svarioni di una delle difese più scarse della Champions League. La prima volta è la premiata ditta Luiz-Meireles a regalare il pallone a Cavani, nella seconda Luiz fa tutto da solo andando a vuoto sullo stop a rientrare dell’attaccante azzurro. Lavezzi capitalizza il 50% delle occasioni che gli capitano (una media altissima rispetto ai suoi standard) e regala il 3-1 ai suoi.
Nell’ultimo quarto di gara entrano Lampard da una parte e Dzemaili dall’altra. Il primo alza immediatamente il tasso tecnico del Chelsea ma manca della determinazione che il momento richiederebbe. Lo svizzero invece si butta nella mischia col piglio giusto. Il Napoli con lui in campo passa al 3-5-2 con Hamsik temporaneamente (da lì a poco lo sostituirà Pandev) spostato in attacco. Giusto il tempo necessario per confezionare l’ultima enorme palla gol della partita. Sterzata sulla sinistra e passaggio delizioso per Cavani che, però, è controtempo. Come sempre a rimorchio arriva Maggio che calcia a colpo sicuro. Cole, che sulla finta di Hamsik era finito dentro la porta, ha un guizzo da tarantolato e salva d’istinto. Sarebbe stato il gol del ko ma vogliamo pensare che la dote sarà comunque sufficiente tra 20 giorni a Londra.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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