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Adriano Bacconi: “Il Napoli imita il Bayern con i tagli di Hamsik”

Calcio d’inizio: batte il Napoli, lancio in fascia per Pandev che inciampa nel pallone regalando il fallo laterale al Lecce; recupera Lavezzi, sponda di Cavani sui piedi di Cuadrado; palla subito in verticale, anticipo maldestro di Fideleff che facilita la ripartenza di Pasquato. L’impatto sulla partita non è brillante, c’è il timore di un’altra gara di transizione dopo il grande le energie consumate con la Juve e alla vigilia della nuova fondamentale fatica di Champions.
Fino al gol liberazione di Lavezzi i sospetti rimangono. Di Francesco sa di giocarsi la panchina e schiera un Lecce molto abbottonato con 5 difensori e 3 centrocampisti. I padroni di casa non trovano sbocchi e l’unico pertugio buono sembra essere quello sull’out sinistro alle spalle di Oddo e all’esterno di Tomovi. Già al 5′ il Napoli prova lo schema. Pandev parte da destra e si accentra palla al piede per poi lanciare lungo Lavezzi in fascia. El Pocho punta il difensore serbo che se la cava. Stesso compione al 10′. Sarà il leit-motiv dell’incontro.
Ma non mancano le difficoltà tattiche e mentali. La catena sinistra Mesbah-Pasquato funziona bene quando il Lecce parte in velocità sulle tante palle perse dal Napoli in mezzo al campo, dove Inler e Dzemaili si pestano in piedi eccedendo nei passaggi orizzontali. I pericoli vengono soprattutto da Muriel (ennesimo frutto dello scouting internazionale dell’Udinese) che da solo mette a nudo le gravi deficienze del pacchetto arretrato partenopeo. Come al 15′ quando semina Maggio e spara alto dal dischetto su schema d’angolo. Aronica, coma già visto con la Juve, non è in un gran momento e, messo nel mezzo a due difensori ancora troppo acerbi come Fernandez e Fideleff, colleziona brutte figure. La topica più grossa al 22′, Fideleff spizza goffamente un rinvio di Benassi, Aronica e Fernandez perdono l’attimo. Muriel gli scippa la palla e scappa via. L’ex reggino si salva in tackle scivolato, il suo gesto tecnico preferito.
Il Napoli comunque col passare dei minuti aumenta l’aggressività, la pioggia rende il campo scivoloso e i passaggi veloci, complicando il calcolo delle traiettorie. Ne fa le spese Benassi al 26′. Il Napoli è in pressione, il Lecce subisce. Lavezzi si rifugia ancora a sinistra ed entra in dribbling prolungato. Ci mette 12 secondi a saltare Oddo e Cuadrado ma la caparbietà è la sua arma migliore. Appena in area spara addosso al portiere, effetto saponetta e gol!
Inizia il momento più spettacolare della partita. Il Lecce si apre un po’ e crea grattacapi, il Napoli trova spazio e riparte in maniera incisiva.
Piace in particolare Pandev, che conferma l’ottimo stato di forma. Riesce a partire da lontano per poi accentrarsi e servire i compagni. Accade al 30′, suggerimento per Lavezzi che cerca Cavani sul secondo palo. Si ripete al 33′, aggancio di tacco, accelerazione e assist col contagiri sull’allargamento di Cavani, 2-0.
La strada è in discesa. Il 3-0 di Dzemaili appare una punizione anche troppo severa per un Lecce mai arrendevole.
La ripresa inizia come il primo tempo. Errore gratuito di Maggio e ripartenza insidiosa di Muriel. Cali di tensione che a fine gara censurerà Mazzarri. Il Lecce passa al 4-3-1-2 con Pasquato trequartista (poi Bertolacci) e Corvia al fianco di Muriel che all’8′ brucia ancora Aronica e fulmina De Sanctis, sotto lo sguardo imperturbabile di Fernandez che fa il vigile invece di partecipare alla fase difensiva.
Brividi sulla schiena dei tifosi del San Paolo che vedono la loro squadra in difficoltà. Il Lecce ci prova. Al 13′ ancora Aronica perde palla, al 17′ Muriel di testa anticipa secco Fidelfeff, inchiodato, ma il tiro è troppo centrale per impensierire De Sanctis.
I pensieri vengono invece a Mazzarri che non vorrebbe subire un’altra inopinata rimonta. Gli ingressi di Gargano e Hamsik portano nuovo ossigeno e qualche idea buona. In pochi minuti lo slovacco crea tre palle gol, la terza è quella che chiude il conto. Dalla posizione di trequartista serve sulla corsa Duracell Lavezzi che arriva sul fondo e pesca sul secondo palo Cavani. Un gol che potrebbe essere di buon auspicio per la gara col Villareal che contro il Bayern ha mostrato di soffrire molto i tagli degli esterni Robben e Ribery.

La Redazione

P.S.

Fonte: Il Mattino

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