Conoscersi, stimarsi e dirsi addio. E’ l’amaro destino di Anthony Reveillere, difensore francese di 35 anni, congedato ieri da Benitez non prima di avergli mostrato un forte senso di gratitudine. Cinque mesi è durata l’esperienza dell’ex colonna dell’Olympique Lione in maglia azzurra, quanto è bastato per far nascere un feeling intenso quanto sincero: «Sono stato davvero contento della chiamata del Napoli: ho vissuto una bella esperienza. La città è incredibile ed abbiamo disputato anche una bella stagione. È arrivata la coppa Italia e sono contento di aver giocato in questa squadra» , ha detto ieri ai microfoni di CRC collegato da Capri dove s’era concesso una giornata di relax con la sua famiglia. Reveillere, giunto a gennaio per tamponare l’infortunio di Mesto, che si aggiungeva a quelli di Zuniga e Maggio, era stato già alle dipendenze di Benitez. Nel Valencia, dei miracoli. E quando il tecnico lo chiamò, non ebbe un attimo di esitazione. Nè immaginava di conoscere una realtà così particolare: «I tifosi del Napoli sono incredibili. Adesso questa esperienza però è finita, ma mi avrebbe fatto piacere restare. Anche la mia famiglia si trova bene a Napoli. Ho conosciuto tante persone che poi sono diventati miei amici, mi piace la città, la vita, le persone per cui volevo restare a Napoli. Ma la scelta di andar via, purtroppo, non è stata mia. Sono arrivato in azzurro perché Mesto e Zuniga si erano infortunati. Ora, spero di trovare presto un’altra squadra, anche in Italia perché il Paese ed il campionato italiano mi sono piaciuti».
Reveillere ha collezionato diciotto presenze. Ha giocato sia a destra che a sinistra. Ed è stato impiegato anche in due gare di Europa League: «La realtà calcistica italiana mi piace e a Napoli certamente tornerò anche se soltanto in vacanza. Sono triste perché non avrei voluto lasciare questa città ed anche la mia famiglia lo è. Pensate che mio figlio mi dice: “papà, voglio restare qui” quindi immaginate il mio stato d’animo. Purtroppo la vita è questa, ma voglio ringraziare Benitez, Bigon, De Laurentiis e soprattutto i tifosi napoletani per tutto quello che mi hanno dato in così poco tempo». Era alla prima esperienza nel campionato italiano dopo circa trecento presenze in Ligue 1 con la maglia dell’Olympique Lione. Non era semplice tuffarsi in una nuova realtà: «È stato difficile inizialmente, ma per questa maglia ho dato tutto e sono davvero contento di aver giocato al San Paolo, davanti a quel pubblico con il grande Napoli. La partita più bella è stata ovviamente quella con la Fiorentina perché è arrivata la coppa Italia e poi perché vincere è sempre un’emozione unica. Ma al di là del trofeo, mi è piaciuta molto la vittoria sulla Juventus». Conoscersi ed amarsi, anche se c’è un addio. Reveillere porterà Napoli nel cuore. Ed ora proverà a convincere un suo ex compagno di squadra, il giovane Gonalons ad accettare il trasferimento in maglia azzurra. «Ho parlato con lui già a gennaio, mi ha chiesto della città ed ho ovviamente parlato bene di Napoli. Gli ho detto che se ci fosse la possibilità di vestire l’azzurro dovrebbe accettare perché non se ne pentirebbe. Napoli è una grande squadra ed una città incredibile. Non so se vestirà l’azzurro, ma sono certo che il direttore sportivo del Napoli farà un buon lavoro. Farò sempre il tifo per il Napoli, sono diventato un tifoso e spero che nella prossima stagione vincerà lo scudetto. E consiglio anche Gomis che rispetto a Zapata ha maggiore esperienza». Si può restare innamorati anche dopo un addio, Reveillere ne è l’esempio.
Fonte: Corriere dello Sport
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