Adieu. Edinson Cavani è a un passo dal Paris Saint Germain, nonostante il centravanti uruguaiano non abbia ancora raggiunto un accordo definitivo sull’ingaggio con il club francese. Sei ore di faccia a faccia a Roma, nell’abitazione a un passo dal Quirinale di Aurelio De Laurentiis, tra il presidente del Napoli e il plenipotenziario dell’emiro del Qatar, il brasiliano Leonardo, spalancano la strada a un via libera da 60 milioni di euro. A questo punto Napoli e il Psg stanno lavorando per ottenere il sì di Cavani e varare un’altra cessione clamorosa al Paris Saint-Germain, tredici mesi dopo il trasferimento di Lavezzi. Ormai, secondo indiscrezioni, sembra proprio che il club azzurro si sarebbe deciso ad accettare l’offerta della famiglia reale del Qatar. Un ribaltone. Dopo aver rifiutato il mese scorso la proposta del Manchester City di 30 milioni più Dzeko e quella di pochi giorni fa del Chelsea di 50 milioni di euro, gli azzurri avrebbero accettato la nuova mega-proposta presentata dal club francese. Ora manca solo il sì definitivo del centravanti, in vacanza a Salto, al trasferimento nella Ville Lumière: proprio in queste ore sta riflettendo sui termini della proposta (8 milioni più tre di bonus per i prossimi cinque anni) per traslocare a Parigi. Scontata, però, la risposta del Matador. Una autentica rivoluzione, quasi inattesa. Ma come si è arrivati a questo punto? L’offensiva del Psg è iniziata 48 ore fa con le strane dichiarazioni del nuovo tecnico Blanc che ha apertamente ammesso di «adorare Cavani». Edi però dopo aver accarezzato il sogno del Real Madrid, aveva di fatto raggiunto un accordo (forse c’è pure qualche firma su qualche contratto) con il Chelsea, per il trasferimento a Londra. Ma il club rappresentato da Leonardo nelle trattative di mercato non si è rassegnato. E preso atto delle difficoltà dei Chelsea a sborsare i 63 milioni della clausola si è rifatto vivo con De Laurentiis, i cui rapporti sono idilliaci.A questo punto il Napoli metterà Cavani davanti a un bivio prospettando ai due procuratori del Matador la possibilità di un trasferimento nella Ligue 1 (destinazione che il giocatore non considera di primo livello) o la permanenza a Napoli senza ritocco dell’ingaggio. Inutile che, a questo punto, Cavani speri che il Napoli lo accontenti accettando «il ribasso» del Chelsea di Abramovich.
Un’operazione del genere non è di semplice soluzione e l’affare deve ancora trovare la cosiddetta quadratura del cerchio. Perciò i prossimi colloqui tra Anellucci e Triulzi saranno decisivi: perché ora bisogna vedere se il Chelsea, forte del sì di Cavani, non decida di pareggiare l’offertona del Psg. L’addio a Cavani è comunque ormai realtà. C’è anche la benedizione di De Laurentiis a sancire un distacco doloroso che porta nelle casse azzurre 63 milioni di euro (di questi 7 andranno divisi tra Palermo e due club uruguaiani come premio di formazione). Una scelta economica importante. Un tocco di «folie» per il Psg che quest’anno non aveva ancora dato segnali di vitalità. Anzi, dopo aver ingoiato molti no, compreso quello di Benitez che ha preferito Napoli alla panchina dei francesi. Cavani deve però discutere ancora alcune sfumature di un accordo che ormai attende solo il sigillo.
La determinaziona di De Laurentiis a non lasciar partire Cavani si arrende solo davanti la forza dei milioni degli sceicchi, resa ancora più brutale dalla sensazione di impunità a margine di un fair play finanziario inquinato da troppe zone d’ombra. Basti infatti pensare che lo shopping da gennaio 2012 a oggi (Thiago Motta, Maxwell, Lavezzi, Thiago Silva, Ibrahimovic, Verratti) è venuto a costare ben più di 140 milioni, stipendi e costi di gestione ovviamente esclusi.
Fonte: Il Mattino.
La Redazione.
D.G.
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