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Addio Salernitana, ora c’è il Salerno Calcio. I colori come quelli del Barcellona

Si chiamerà Salerno Calcio, avrà la maglia amaranto e blu a strisce verticali (come quella del Barcellona) con bordini gialli e con l’icona di San Matteo sul petto. La nuova Salernitana targata Lotito e Mezzaroma cambia volto in quanto una sentenza del Tribunale di Napoli inibisce l’uso del marchio, dei colori e della denominazione sociale del vecchio club. I tifosi, però, non rinunciano alla storia ultranovantennale del sodalizio e chiedono al patron della Lazio di acquisire nel più breve tempo possibile i simboli della Salernitana dalla Energy Power di Lombardi. «Fino a quel momento questa società non potrà definirsi erede della Salernitana», affermano gli ultras, che subordinano il loro sostegno alla possibilità di utilizzare il colore granata e l’ippocampo sulla maglia. L’allenatore della Salerno Calcio, che dal 4 settembre parteciperà al campionato di serie D, sarà Carlo Perrone, ex calvalorizzazione dei giovani del territorio, se il campo darà riscontri tecnicamente validi. Quindi si realizzerà un centro per gli allenamenti ». «Per quanto riguarda il marchio – ha aggiunto il sindaco – , porremo il quesito alle autorità sportive e alla curatela fallimentare della Salernitana di Aliberti. In ogni caso a me interessa il progetto sportivo e chiedo a tutti di fare un salto di qualità e di uscire da una dimensione di municipalismo. Il mio compito finisce qui». Lotito, dopo aver ringraziato i tifosi per l’accoglienza (c’erano circa cento sostenitori dinanzi al Comune), ha fissato alcuni punti del suo progetto: «Vogliamo fare in modo che Salerno riapprodi nel calcio che conta attraverso questa sinergia con la Lazio, anche se nel tempo avrà un suo ruolo autonomo ed importante. Non facciamo proclami, ma intendiamo rilanciare la squadra. Dobbiamo organizzare un sistema che funzioni. I tifosi avranno un ruolo fondamentale, ma non entreranno nelle scelte societarie. Vogliamo realizzare una rivista, una tv dedicata al club e una radio. Non ci sarà alcuna sudditanza rispetto alla Lazio, soltanto una sinergia. La serie D è un campionato difficile, dobbiamo superare questo ostacolo e tornare tra i professionisti. Abbiamo allestito un programma quinquennale ». Lotito non ha chiarito chi sarà il presidente del club (dovrebbe essere Marco Mezzaroma) né chi sarà il direttore generale, smentendo, però, l’ipotesi di Giuseppe De Mita. «Siamo qui per vincere. Abbiamo voglia, risorse economiche e il know how necessario», ha detto Mezzaroma. l’amato numero 88. «Una fetta piccola, per favore…». Inler non mangia nemmeno la carne di maiale, da buon musulmano. Ma non osserva il digiuno del Ramadan. In ritiro divora i film d’azione, si tiene aggiornato leggendo i quotidiani e mantiene i contatti con gli ex compagni dell’Udinese. Anche gli azzurri gli vogliono già bene. E Mazzarri si è strofinato le mani, scoprendolo super allenato. «Ho lavorato pure in vacanza…». Fidanzata fissa, casa (ne ha presa una a Castel Volturno con piscina) e campo. “Robocop”, l’8 agosto, spera di essere eletto sportivo svizzero del 2011. Si vota su internet. «Napoletani, aiutatemi». ciatore dell’Avellino e fino a ieri trainer degli Allievi Nazionali della Lazio. Lotito e Mezzaroma sono arrivati a Palazzo di Città alle 11,50, hanno avuto un colloquio privato di circa quaranta minuti col sindaco di Salerno, De Luca, poi si sono presentati nel Salone dei Marmi per l’annunciata conferenza accompagnati dallo staff dirigenziale della Lazio. «Abbiamo chiarito tre punti — ha esordito De Luca —. Innanzitutto questa squadra nasce con una sua autonomia e punta al massimo: sarà una società integrata nel progetto sportivo della Lazio ma non satellite del club biancoceleste. Poi si punterà alla lvalorizzazione dei giovani del territorio, se il campo darà riscontri tecnicamente validi. Quindi si realizzerà un centro per gli allenamenti ». «Per quanto riguarda il marchio – ha aggiunto il sindaco – , porremo il quesito alle autorità sportive e alla curatela fallimentare della Salernitana di Aliberti. In ogni caso a me interessa il progetto sportivo e chiedo a tutti di fare un salto di qualità e di uscire da una dimensione di municipalismo. Il mio compito finisce qui». Lotito, dopo aver ringraziato i tifosi per l’accoglienza (c’erano circa cento sostenitori dinanzi al Comune), ha fissato alcuni punti del suo progetto: «Vogliamo fare in modo che Salerno riapprodi nel calcio che conta attraverso questa sinergia con la Lazio, anche se nel tempo avrà un suo ruolo autonomo ed importante. Non facciamo proclami, ma intendiamo rilanciare la squadra. Dobbiamo organizzare un sistema che funzioni. I tifosi avranno un ruolo fondamentale, ma non entreranno nelle scelte societarie. Vogliamo realizzare una rivista, una tv dedicata al club e una radio. Non ci sarà alcuna sudditanza rispetto alla Lazio, soltanto una sinergia. La serie D è un campionato difficile, dobbiamo superare questo ostacolo e tornare tra i professionisti. Abbiamo allestito un programma quinquennale ». Lotito non ha chiarito chi sarà il presidente del club (dovrebbe essere Marco Mezzaroma) né chi sarà il direttore generale, smentendo, però, l’ipotesi di Giuseppe De Mita. «Siamo qui per vincere. Abbiamo voglia, risorse economiche e il know how necessario», ha detto Mezzaroma.

Fonte: Repubblica

La Redazione

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