Per qualche ora, quel corpo ritrovato nei pressi della via Aurelia all’altezza di Finale Ligure, in un sentiero che attraversa la macchia mediterranea del promontorio savonese, non ha avuto un nome. La scoperta che si trattava dell’ex calciatore del Napoli Gaetano Musella ha sconvolto il mondo del calcio e soprattutto i tanti ammiratori che il “talentino” era riuscito a conquistare con i suoi colpi di classe.
Il cadavere è stato ritrovato nella zona della Caprazoppa, nota per essere un ritrovo gay, attorno alle 13.30 da un turista tedesco in transito. Ad avvolgere di mistero la morte del cinquantatreenne è anche un altro aspetto: Musella indossava solo una maglietta e un paio di infradito, e aveva i pantaloni abbassati.
Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, quella che appare più accreditata condurrebbe a un malore, anche se non si escludono altre piste più inquietanti, compreso il delitto. Sul posto si sono recati il sostituto procuratore Chiara Venturi, il maggiore della Compagnia di Albenga Sandro Colongo, il capitano del nucleo investigativo di Savona Bianco, il reparto operativo di Savona, i carabinieri di Finale Ligure e Albenga, la polizia scientifica e il medico legale. Al termine di un primo esame compiuto, non sono state rilevate lesioni di alcun tipo. Maggiore chiarezza sulle cause del decesso dell’ex idolo napoletano si avrà solo dopo l’autopsia, prevista per i prossimi giorni. Attorno al corpo non sono state rinvenute tracce di sangue. A poca distanza dal corpo, all’ingresso delle vecchie “Cave Ghigliazza”, è stata rinvenuta l’auto con cui Musella si è recato nel luogo che gli è stato fatale, una Seicento blu targata Genova che appartiene a un suo amico.
Il corpo dell’ex talento del Napoli è stato trasportato al cimitero di Zinola per ulteriori accertamenti. Da qualche anno, “Nino” possedeva una casa nella provincia di Savona, dove abitava per diversi mesi all’anno. Proprio il tratto di costa tra Finale Ligure e Borgio Verezzi, in cui si è materializzata la tragedia, è molto ambito da turisti e frequentatori per la qualità del mare e per gli incantevoli scorci paesaggistici.
Il suo rapporto con la Liguria, iniziato con l’avventura da calciatore con la casacca della Sampdoria, si è consolidato nel periodo in cui gli è stata affidata la panchina della Sanremese, in serie C2, nella stagione 2005 – 2006. Nel corso di quell’ esperienza ha anche avuto l’opportunità di allenare il figlio Alessandro.
RITROVATO DA UN TURISTA – Il tedesco che ha segnalato la presenza del corpo poco distante dal tunnel di Finale Ligure (lato monte) è stato condotto in caserma per essere interrogato, nell’auspicio che dalle testimonianze possano emergere informazioni e dettagli utili alle indagini.
I parenti avevano sentito telefonicamente Gaetano Musella proprio pochi minuti prima del rinvenimento del cadavere, attorno alle 13.10, e hanno rivelato che il loro caro avrebbe avuto intenzione di trascorrere un pomeriggio al mare. Purtroppo il destino ha voluto che quella volontà rimanesse incompiuta, e una possibile giornata di relax si è ben presto trasformata in una tragedia ancora senza risposte.
Fonte: Corriere dello Sport.
La Redazione.
D.G.
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