Intervistato dal Corriere della Sera il regista Emir Kusturica ricorda Diego Armando Maradona a cui dedicò un documentario nel 2008 in cui si parlava soprattutto dell’uomo più che del calciatore: “Non ricordo nell’ultimo secolo un lutto così condiviso, dall’Argentina alla Somalia passando per la Serbia. E mentre il mondo è diviso dal Coronavirus, arriva quest’uomo, questo Dio caduto e compassionevole che ci riunisce di nuovo e ci fa piangere. Fra noi due esplose subito la chimica, venivamo entrambi dalla strada, dalle periferie e conoscevamo le difficoltà di crescere e sopravvivere nelle periferie. Sapeva essere imprendibile, come sul campo, una volta ho volato fino a Buenos Aires e non si è fatto trovare, era sparito. Ma lui era fatto così, istintivo e senza riguardi verso il potere. – continua Kusturica – Film su un altro calciatore? Nessun altro è come lui. Cosa potrei dire a Cristiano Ronaldo? È perfetto, guadagna una montagna di soldi, ma dov’è la personalità? Che storie ci potrebbe raccontare? Nessuna”.
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