Nella stagione difficile degli attaccanti a disposizione del ct Cesare Prandelli per la Nazionale in chiave Europei, la maglia nera della sfortuna va sicuramente a Giuseppe Rossi. Il centravanti del Villarreal, già fermo dallo scorso 27 ottobre per infortunio, ieri in allenamento ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Proprio quello operato in autunno. «L’italoamericano – riporta il sito del Villarreal – dovrà essere operato nuovamente nei prossimi giorni». Un normale allenamento, una torsione senza particolari carichi, e all’improvviso quel «toc» dentro il ginocchio che è una diagnosi immediata per chi ci è già passato: così Rossi ha raccontato, agli amici l’episodio. «Stavo per rientrare, non questa ma la prossima domenica avrei giocato…», il rammarico dell’attaccante.
«Era veramente abbattuto», racconta Enrico Castellacci, medico azzurro, dopo aver sentito Pepito al telefono. Quanto Rossi ci tenesse all’Europeo, e quanto ci credesse, lo dimostra il fatto che teneva costantemente informato Castellacci del protocollo di recupero. E dei suoi progressi. Ora invece ci sono altri sei mesi di sofferenza. In fondo non sono che l’ultima puntata di una storia incompiuta, per il talento più internazionale e più incompreso del calcio italiano. Protagonista della Confederation Cup nel 2009 ma poi escluso dalla nazionale dei Mondiali, e pronto perciò alla rinascita azzurra dopo la catastrofe in Sudafrica. Un duro colpo per lui, che avrebbe provato nelle ultime partite di campionato a convincere Prandelli a richiamarlo in azzurro per gli Europei.
Proprio come farà Cassano, appena rientrato nel Milan dopo cinque mesi di stop forzato a causa di un attacco ischemico. Rossi e Cassano, i due piccoletti con i quali il ct azzurro avrebbe voluto costruire il fronte d’attacco della Nazionale in Polonia e Ucraina. Cassano forse ce la farà a convincere Prandelli, Rossi non potrà più provarci. E allora prende sempre più corpo la possibilità che per gli Europei il ct consideri la candidatura di Totò Di Natale, un altro piccoletto dai piedi buoni e, soprattutto, dal gol facile.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro