Conoscevo Carlo Iuliano da tantissimi anni, esattamente dal 1964 quando entrambi collaboravamo al Roma, lui corrispondente da Casoria, io da Frattamaggiore. Non solo. Siccome in quel periodo io giocavo all’ala sinistra con l’Interfrattese di Dilettevole e Carella, me lo trovai a far da cronista della finali di lega giovanile. Ogni lunedì sul Roma commenti e tabellini di queste finali da lui raccolte. Conservo ancora i ritagli. Poi il grande salto nell’ufficio stampa dal Calcio Napoli, raccomandato al presidente Gioacchino Lauro dall’ingegnere Carlo Di Nanni , noto giornalista di quegli anni oltre che vice presidente della Lega Dilettanti. Carletto aveva un fratello calciatore. Indossava anche lui la maglia dell’Interfrattese. Famoso un suo gol con il posteriore durante uno scintillante derby Frattese-Interfrattese degli anni sessanta. Quale addetto stampa del Calcio Napoli, e contemporaneamente giornalista dell’Ansa, ha attraversato la storia degli azzurri per quasi 40 anni. Ne ha viste di tutti i colori. Gli sono sfilati davanti Luis Vinicio, Savoldi, Maradona, Careca, Giordano. Ha assistito ai due scudetti tricolori, ha seguito il Napoli nelle avventurose tournèe dall’altra parte del mondo, ha registrato retrocessioni, manifestazioni europee come Uefa e Coppa Campioni, ha avuto a che fare con grandi campioni e bidoni stratosferici. Il mio rapporto con lui non è mai stato idilliaco. Gli addebitavo di essere troppo ferlainiano e poco rispettoso nei confronti dei colleghi. Lui doveva barcamenarsi tra le opposte esigenze. In comune abbiamo avuto anche l’esperienza nell’organismo dei giornalisti regionali, l’Ussi, nel quale ci confrontavamo sulle problematiche della categoria. Davanti alla notizia della sua morte tutto questo scompare. Con lui se ne va davvero un pezzo di storia del Napoli.
Gregorio Di Micco
