Nella vita tutti abbiamo dei rimpianti. A volte grandi cose, altre volte cose considerate meno importanti. Io avrò sempre il rimpianto di non essere passato, dopo il mio arrivo a Napoli, a salutare Carlo Iuliano, non quando era grave in ospedale, ma quando era in perfetta forma. Avrei dovuto farlo perché ho preso il posto che un tempo era il suo. E anche se il mondo è cambiato da quando Carlo era il “capo ufficio stampa” del Napoli, avrei potuto imparare tante cose da lui. Non l’ho fatto e per questo mi resterà questo rimpianto.
Io ho conosciuto Carlo quando ero un ragazzino. Fondai un club Napoli a casa mia, a Milano, proprio in casa. E invitai una serie di protagonisti di allora, Vinicio, Agostinelli, Brancaccio e Ferrario, proprio nella sala della mia casa. Mia madre dimenticò di togliere le foto di famiglia dalle pareti. Naturalmente venne anche lui. E mi disse che era la prima volta che inaugurava un club Napoli in un’abitazione privata. Avevo 16 anni e ricordo la sua espressione, entrando in casa, come se fosse ieri.
Ciao Carlo.
Nicola Lombardo
Direttore Area Comunicazione SSC Napoli
Fonte: sscnapoli.it
La Redazione
A.F.
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