Infastidita. Arrabbiata. Furibonda. La Juve si sente accerchiata. Come è già capitato altre volte in questa stagione, prima di una vigilia importante, il nome di Antonio Conte è stato accostato all’inchiesta sul calcioscommesse. E questo ha fatto innervosire non poco i vertici di Corso Galileo Ferraris. Il tecnico non ha parlato ieri. Lo farà oggi pomeriggio allo stadio Olimpico di Roma nella vigilia che precede la sfida di Coppa Italia contro il Napoli.
Gli amici e i famigliari gli hanno fatto sentire il proprio sostegno incondizionato. Lui era avvilito. Mortificato. Vuole difendersi. Con le unghie e con i denti. Vuole rispondere colpo su colpo alle accuse di Carobbio. Lo farà non appena il procuratore Palazzi lo convocherà per ascoltarlo. Cosa che dovrebbe capitare nei primi giorni di giugno prima dell’inizio del secondo filone d’inchiesta. Anche i tifosi della Juventus si sono schierati al fianco di Conte. Tutti, incondizionatamente. All’esterno del centro sportivo di Vinovo (rigorosamente blindato) lo hanno acclamato, difeso e sostenuto a spada tratta. Il popolo bianconero si sente vittima di una congiura. E pure sul web attraverso forum e siti variegati hanno alzato la voce.
«Conosco Antonio Conte da una ventina d’anni e se è vero che ha alcuni difetti, sono due i valori che ha: è una persona integra e assolutamente leale. Al momento quelle che sono le sensazioni sono sgradevoli, ma le affronteremo se e quando sarà il caso» aveva dichiarato Andrea Agnelli nel recente passato. Insomma la società aspetta nuovi sviluppi. È sicura dell’innocenza del suo tecnico, però, la giustizia sportiva non guarda in faccia a nessuno. E se dovesse arrivare un deferimento e poi la squalifica la Juventus sarà costretta a trovarsi un nuovo allenatore. Un’ipotesi questa remota, ma non da escludere a priori. Sarebbe un incubo per Marotta, Paratici e Nedved. Perché significherebbe ripartire da zero. Programmare di nuovo. Guardiola, Di Matteo, Hiddink, Capello sono i nomi, le suggestioni che iniziano a circolare sul mercato come quella di Angelo Alessio, il vice di Conte e di Walter Mazzarri, tecnico del Napoli. La Juve si augura di poterne fare a meno, di archiviare questa brutta pagine al più presto e di continuare a lungo con Antonio Conte, che dovrebbe firmare a breve il rinnovo del contratto fino al 2016. Giustizia sportiva permettendo.
Intanto in casa bianconera si pensa solo al Napoli. Testa bassa e pedalare. La Juve è concentrata. Il fango caduto su Conte non ha turbato la serenità di Vinovo, rigorosamente blindato. All’esterno un migliaio di tifosi in festa hanno acclamato e difeso il tecnico salentino a spada tratta, evocando la solita congiura come in ogni vigilia importante che si rispetti.
Del Piero e compagni hanno lavorato sodo per preparare la partita di domenica sera. «Il riscaldamento, gli esercizi atletici e il torello – così si leggeva sul sito ufficiale – sono stati il preludio della parte tattica, che ha visto i bianconeri impegnati sulla circolazione palla e sui movimenti corali e di reparto. La consueta partitella a campo ridotto ha poi chiuso la seduta».
Poi tutti in ritiro anticipato a Leinì, alle porte di Torino, per trovare la concentrazione giusta e pensare solo alla partita. Confermato il 3-5-2. Al momento l’unico ballottaggio riguarda la fascia sinistra a centrocampo. Estigarribia e Pepe si giocano una maglia da titolare. Per il resto, tutto confermato. La Juve vuole pure la Coppa Italia per Conte, perché vincere aiuta a vincere, e perché sarebbe il modo migliore per dire addio a Del Piero, all’ultima recita con la maglia bianconera.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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