L’attaccante polacco, vera e propria rivelazione del campionato e capocannoniere assieme a CR7, si racconta ai microfoni di Genoa Channel
“Mio papà mi ha insegnato ad amare il calcio sin da quando ero bambino. Ho cominciato a due anni, ed è stato il mio primo amore e la mia prima passione”. Comincia così l’intervista di Krzysztof Piatek ai microfoni di Genoa Channel. Tante le confessioni e i retroscena sulla vita dell’attaccante più sorprendente del campionato, che è anche stato protagonista della prima intervista in lingua straniera del canale ufficiale del club rossoblù. Perché Piatek, nonostante stia facendo passi in avanti con l’italiano, sta ancora imparando: “Ascolto tanto, e sto imparando sempre più parole. Capisco, però, tutte le istruzioni tattiche e continuo a migliorare”.
Una attenzione mediatica importantissima quella piombata sull’ex KS Cracovia. Lo score, d’altronde, parla da solo: Piatek però pensa solo al campo, e pur leggendo i tanti articoli dedicati a lui non sta lì a conservare i ritagli dei giornali. “Non li tengo, ma so che la mia famiglia, in Polonia, lo fa al posto mio. Leggo spesso i giornali italiani, soprattutto quando si parla di me”.
Piatek che è stato fortemente voluto, come sottolineato a più riprese dallo stesso Enrico Preziosi, proprio dal presidente rossoblù: una scelta oculata e che finora sta pagando tantissimo, con il patron del Genoa che si dimostra ancora una volta occhio vigile sul mercato internazionale. “Il presidente Preziosi e la società mi hanno voluto con forza, hanno fatto di tutto per portarmi qui. Sono felice, e certo di aver fatto la scelta giusta”.
“Il mio sogno? Disputare Mondiale ed Europeo con la Polonia. Mi piacerebbe anche giocare in Champions League”. Chiosa anche sul rapporto con gli altri connazionali militanti in Serie A, con Piatek che ha svelato di essere uscito a cena con i tre polacchi militanti nella Samp – Bereszynski, Linetty e Kownacki -. “Ho un buon rapporto con i miei compagni di nazionale: con Milik, Zielinski e i ragazzi che giocano nella Samp. Purtroppo, allenandoci in zone opposte di Genova, è difficile trovare il modo di stare assieme. Pur avendo poco tempo libero, però, qualche cena siamo riusciti ad organizzarla”.
Fonte: Gianlucadimarzio
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