Missione impossibile.La chiamano così. O anche inferno sulla terra, lavoro ingrato. Il mestiere dell’allenatore del Chelsea, nonostante la gloria dei Blues, non è tra i più invidiati. E dopo il licenziamento di André Villas-Boas, tocca a Roberto Di Matteo dimostrare, se potrà, il contrario. Nel suo primo giorno in panchina ha ammesso: «Sono state 24 ore difficili per molte persone. Ho lavorato bene con André ma adesso dobbiamo andare avanti e fare del nostro meglio».
L’italiano si ritrova solo al comando (fino a fine stagione) della corazzata di Roman Abramovich mentre il club cerca il suo allenatore a lungo termine numero sei in cinque anni. Una media dell’orrore. Primo compito dell’ex centrocampista di Lazio e Chelsea sarà ristabilire un rapporto con i giocatori e tirare su il morale della truppa. Ma se Villas-Boas non era amato dai senatori della squadra, che gli hanno reso la vita impossibile, Di Matteo sarebbe odiato ancora di più. Secondo il Sun la sua spocchia ed eccessiva sicurezza lo renderebbero inviso ai giocatori.
Ma l’italiano non ha avuto il tempo di fare la conta di alleati e nemici in spogliatoio. Perché già oggi esordirà nella partita di Fa Cup contro il Birmingham. Un test importante per lui e per la squadra: «Sarà un match difficile – ha commentato Di Matteo sul sito del club – stamattina ci siamo allenati e poi ho parlato con i giocatori individualmente per dare loro motivazione e lo spirito giusto per il compito che ci attende. Voglio che le persone che tengono alla squadra mi dimostrino passione». Ad affiancarlo è arrivato Eddie Newton, ex centrocampista di lungo corso dei Blues. E secondo la stampa potrebbe raggiungerlo temporaneamente anche Gianfranco Zola, un altro ex molto amato a Stamford Bridge. A fine stagione poi, potrebbero arrivare, in ordine di preferenza di Mister Abramovich, Pep Guardiola, Rafael Benitez o José Mourinho (bis).
Nel frattempo, aspettando il Napoli il 14 marzo, la società è nel caos. Il tycoon russo ha fatto irruzione come una furia al campo di allenamento e ha avvertito i suoi giocatori che faranno tutti la fine di Villas-Boas se non si decidono a vincere. E il licenziamento anzitempo del portoghese gli è costato circa 11 milioni di sterline (13 milioni di euro). Poi ci sarà da trovare e pagare profumatamente il nuovo «special one». Ma ormai questa definizione è diventata una maledizione. Come ha detto ieri il brasiliano Felipe Scolari (licenziato dal magnate nel 2009) per chiunque arrivi in panchina sarà l’inferno. Per Richard Bevan, presidente dell’associazione degli allenatori britannici, il comportamento del Chelsea è sciagurato.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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