Clamorosa e provocatoria proposta: niente scommesse sul torneo di Viareggio, che vedrà in campo a febbraio baby-calciatori di tutto il mondo. Lo hanno proposto ai Monopoli gli organizzatori e la Lega di serie B, che da quest’anno li affianca. Il motivo? La criminalità organizzata si è già infiltrata da tempo non solo nella partite di Champions, ma anche su quelle dei campionati minori, nei tornei giovanili. “E per questo, visto che ci si sono interessi non sempre nobili e che girano non pochi dubbi, mi sembra giusto dare un segnale, anche provocatorio se vogliamo, vietando le scommesse sulle partite dello storico torneo di Viareggio”: la proposta è partita dall’attivissimo presidente della Lega di serie B, Andrea Abodi, che presto si incontrerà con i dirigenti dei Monopoli che gestiscono le scommesse e che sono perplessi, almeno per ora, di fronte a questa richiesta. Temono che togliendo le scommesse legali, si lasci campo libero a quelle illecite. Una tesi che Abodi non condivide affatto. “Non bisogna criminalizzare le scommesse lecite ma ci vuole chiarezza su questo fronte. Noi saremmo d’accordo ad esempio ad un provvedimento di legge che possa destinare una parte di utili delle scommesse, che in Francia è dell’1 per cento, ad attività di contrasto nei confronti delle scommesse che invece sono illecite. Troppa gente che è stata magari condannata si aggira ancora intorno al mondo del calcio, c’è qualcosa nel sistema che non sempre funziona. Per questo, almeno in questa occasione, teniamo fuori i ragazzi…”. E lontani da Viareggio eventuali banditi che, come sanno bene a Cremona, non sono certo tipi che si arrendono facilmente. La proposta di Abodi e degli organizzatori viareggini farà sicuramente discutere, ma su questo tema, “su questa situazione così delicata”, ci vuole chiarezza e coraggio come ricorda ancora Abodi. La Lega Pro da tempo ha iniziato un percorso importante, monitorando anche le partite dei suoi campionati. La Lega B si muove con questa scelta. Ora aspettiamo la Lega di serie A…
Fonte: Fulvio Bianchi per Repubblica.it
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