Sono queste le parole del presidente della Figc Giancarlo Abete, che a margine della Giunta Coni ha risposto alle domande dei cronisti sulla squalifica per una giornata dello stadio ‘Giuseppe Meazza’ di Milano in seguito ai cori di discriminazione territoriale intonati da alcuni tifosi del Milan in occasione del match di domenica sera con la Juventus.
“C’è uno specifico che richiede una doverosa prudenza – spiega il numero uno della Federcalcio, che ieri ha parlato con il presidente della Lega di A Beretta e con l’Ad del Milan Galliani – perché è in atto un iter disciplinare che attiene alla situazione segnalata dal Milan”.
“La norma italiana – precisa Abete – ricalca una normativa proposta dalla Uefa, peraltro oggetto sia del congresso Uefa che Fifa. Siamo all’interno di un contesto internazionale che prevede una diversa modalità di contrasto nei confronti di situazioni di discriminazione. C’è una linea di indirizzo della Uefa che tende a tutelare comunque la dignità della persona umana tale che anche le decisioni assunte per Lazio-Legia Varsavia (un turno a porte chiuse in Europa League per i cori contro i polacchi,ndr) sono collegate a delle frasi che non avevano una logica discriminatoria in quanto tale. Quello che voglio far notare – sottolinea il presidente federale – è che la discriminazione territoriale nel nostro codice di giustizia è presente da tantissimo tempo. Determina attenzione il fatto che è cambiata la graduazione delle norme”.
A chi parla di norme cambiate in corsa Abete replica: “Sono state varate dal Consiglio federale, che è l’unico soggetto in grado di fare riflessioni a riguardo, ma l’indirizzo strategico è stato individuato congiuntamente da tutte le componenti”.
Fonte: Tmw
La redazione
F.G.
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