“Tra Melillo e la sua struttura che si occupa di reati negli stadi e il procuratore federale Stefano Palazzi c’è un costante scambio di informazioni. Esiste da sempre piena collaborazione con il ministro Roberto Maroni e il capo della polizia Antonio Manganelli, punti di riferimento per la Figc. Questa comune attività mira a prevenire o punire atti criminali che rischiano di svuotare gli stadi: è la violenza, non la tv, il vero pericolo e per questo non possiamo abbassare la guardia”
Mantovano ha anticipato un imminente decreto legge per un ulteriore giro di vite contro la violenza ultrà, mentre Melillo ha auspicato il divieto di accesso negli stadi per coloro che hanno compiuto gravi reati, dall’associazione a delinquere allo spaccio di droga. Come giudica le due iniziative?
“Le valutiamo con attenzione, ricordando che le decisioni spettano al governo e al parlamento, che hanno finora adottato opportuni provvedimenti in materia. Come ha ricordato il sottosegretario Mantovano, nella discontinuità politica vi sono stati puntuali ed efficaci interventi dei ministri Pisanu, Amato e Maroni per la sicurezza del calcio. Abbiamo grande fiducia nelle istituzioni e in eventuali nuove iniziative. L’importanza dei reati negli stadi ha determinato un dibattito costituzionale e vi sarà certamente, da parte di chi di dovere, un’accurata valutazione sull’opportunità di estendere il Daspo a coloro che hanno commesso reati particolarmente gravi anche se non direttamente connessi ad eventi calcistici, come ha auspicato il procuratore aggiunto Melillo.”
Tra poco più di un mese, il 29 agosto, riparte la serie A: è preoccupato per la violenza negli stadi?
“Le statistiche relative alla stagione 2009-2010 hanno evidenziato che rispetto all’annata 2008-2009 c’è stato un incremento di episodi di violenza. L’esigenza di sicurezza è sempre forte anche perché il calcio offre una grande visibilità e purtroppo non solo per aspetti positivi: è una ribalta che a volte viene adoperata in maniera sbagliata, criminale. Detto questo, va chiarito che il termine ultrà non è sinonimo di violenza o di reato. Ci sono gruppi organizzati che vivono con grande passione e correttezza le vicende della loro squadra. Poi, purtroppo, ci sono delinquenti che sono anche tifosi.”
Il decreto legge anticipato da Mantovano sarà discusso a fine agosto: potrebbero esservi subito nuove disposizioni per tifoserie e stadi?
“Le problematiche sono analizzate all’interno dell’Osservatorio presieduto dal prefetto Pietro Ieva, che è anche responsabile della sicurezza della Nazionale. Mantovano ha prospettato un’ipotesi di lavoro, non una certezza: vedremo in progress quali saranno le valutazioni del Viminale. L’ordinamento sportivo e quello statuale possono studiare interventi migliorativi. Recentemente noi abbiamo alzato il livello di attenzione verso i casi di violenza e razzismo, arrivando a misure estreme come la sospensione delle partite. Maroni e Manganelli hanno riconosciuto gli sforzi compiuti dal mondo del calcio: dalla Tessera del tifoso al rafforzamento della figura degli steward, all’opera per rendere gli stadi più confortevoli, in grado di accogliere le famiglie. Questo sarà possibile soltanto quando le strutture saranno gestite direttamente dai club. Migliorerebbe anche l’aspetto della sicurezza: un conto è controllare lo stadio sette giorni su sette, un altro poterlo fare soltanto a poche ore dalla partita”
Mantovano e don Ciotti hanno sottolineato un altro aspetto: la presenza della criminalità organizzata in alcuni club.
“Palazzi ha contattato il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso per approfondire l’argomento che riguarda eventuali ingressi di capitali sospetti nel calcio: non abbiamo strumenti a disposizione, dobbiamo basarci sul lavoro della magistratura.”
Tessera del tifoso. È obbligatoria da questo campionato, tuttavia c’è un ampio fronte contrario. Gli ultrà minacciano di disertare la campagna abbonamenti, ci sono dirigenti e calciatori che dicono: «È una schedatura».
“La Tessera del tifoso, accettata dai club, non è una schedatura, ma uno strumento di fidelizzazione: rafforza il senso di appartenenza alla squadra e infatti anche la Figc ha lanciato la Card della Nazionale. Gli abbonati sono da sempre l’espressione dell’attaccamento a un club e grazie alla Tessera è possibile seguire la squadra anche in trasferta. Le società facciano capire ai loro sostenitori la ratio di questa innovazione. Con le tifoserie è necessario il confronto: ce ne sono alcune, quelle di Napoli e Fiorentina ad esempio, che hanno manifestato il loro attaccamento in C come in Europa.”
Ma i tifosi del Napoli hanno spesso subito limitazioni per colpa di gruppi violenti.
“Mio padre è stato presidente del Benevento, conosco la passione della Campania. Napoli è un patrimonio del calcio e sono inaccettabili patenti o etichette attribuite alla sua tifoseria, anche perché alcuni gravi episodi sono cominciati negli stadi del Nord. Mi fa piacere che Napoli possa vivere un positivo momento grazie ai successi della squadra e all’impegno di De Laurentiis.”
La Nazionale tornerà al San Paolo?
“È una volontà della Federcalcio: ci sono città a cui la Nazionale è storicamente legata e Napoli è tra queste. Bisogna valorizzare l’entusiasmo.”
LA REDAZIONE
Fonte: Il Mattino
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