Il primo pensiero è per papà Romano. «Senza il suo aiuto non ce l’avrei fatta a diventare campionessa d’Europa». Simona Abbate, 28 anni, risponde al cellulare dal pullman diretto verso l’albergo di Eindhoven, al collo la medaglia d’oro conquistata dopo la finale contro la Grecia: 4 gol su 13 li ha segnati lei.
Quanto è stato importante suo padre?
«Fondamentale. A Marcianise, quando ho deciso di dedicarmi alla pallanuoto, non c’era una squadra e così andavo a Caserta. Papà faceva tanti sacrifici per accompagnarmi e assecondare questa passione. La mia famiglia avrebbe voluto seguirmi in questa avventura in Olanda, però non è stato possibile. Li ho sentito tutti molto vicini».
Nicoletta Abbate, sua cugina, è stata campionessa del mondo.
«Io ho avuto un percorso particolare in Nazionale. A un certo punto, ero stata fatta fuori, non rientravo nei progetti del commissario tecnico Maugeri. È un’altra cosa con Conti, l’attuale allenatore. Sono felice perché avevo sfiorato tante, troppe volte la medaglia d’oro».
A Marcianise è spuntata un’altra stella.
«Mia cugina ha vinto tanto nella pallanuoto, ci sono pugili di grande valore come Clemente Russo, che conosco anche perché è stato il fidanzato di una mia amica. Sulla carta di identità c’è scritto che sono nata a Fondi: i miei erano là in vacanza. Mi sento legata a Marcianise e mi dispiace quando ne parlano male perché in questa città c’è tanta gente perbene. Gli sportivi non sono un’eccezione».
Ci sono i campioni, però mancano gli impianti.
«Qualcosa sta cambiando, ci sono idee e progetti per creare a Marcianise i presupposti per tenere alto il nome dello sport nella città. Noi offriamo indirettamente un contributo perché le medaglie possono aiutare a far capire quanto importante sia mettere a disposizione dei giovani qualcosa di bello e di importante».
Alle Olimpiadi di Londra potreste essere in tanti, voi campioni di Marcianise.
«Me lo auguro, sarebbe una grande soddisfazione. Intanto, ci rallegriamo per questa medaglia d’oro. Abbiamo lavorato tanto per arrivare sul gradino più alto del podio. Vincere non è mai facile, ci auguriamo di poter aprire un nuovo ciclo brillante dopo quello della Nazionale di Formiconi».
Dopo gli inizi nel Volturno, il club di Santa Maria Capua Vetere che ha vinto i primi scudetti nella pallanuoto, ha girato tanto, da Padova a Recco.
«Sono da due anni in Liguria, prima il club si chiamava Rapallo. Questa passione mi ha allontanato soltanto fisicamente da Marcianise perché là c’è la mia famiglia e ci sono le mie radici».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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