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Calcio-Napoli

“AAA offresi partner per Cavani”: la prima scelta, la sorpresa e l’acquisto…

Avanti tutti: per cercar nuova gloria, per avvicinare la Juventus, per sistemarsi un filo più in là del Milan e dell’Inter e della Roma, per annusare la zona-Champions, sentirla ancora propria, afferrarla nei propri sogni, agguantarla nella realtà. Avanti tutti, da Pandev a Insigne e poi da Vargas sino ad Hamsik, i tenori ed i propri nipotini da sistemare al fianco del matador per dargli sfogo ed assistenza, per appoggiarlo ed accompagnarlo, per decifrare una squadra che ha già una sua fisionomia, sviluppatasi nel triennio di Mazzarri, e dunque facilmente identificabile ma non semplicemente decodificabile: perché stavolta sarà (soprattutto) 3-5-1-1, l’alternativa per provare a fare ancora numeri di prestigio. Avanti a tutti, nelle gerarchie, c’è (manco a dirlo) Goran Pandev, ma le soluzioni alternative non mancano e pure le eventuali variazioni sul tema: “AAA offresi partner per Cavani”, per andare avanti tutti.

PRIMA SCELTA– Sette milioni di euro sull’unghia e, soprattutto, nessuna perplessità, semmai l’unanimità: Pandev è l’attaccante sul quale Mazzarri ha puntato ad occhi chiusi nell’agosto del 2011; è poi la punta rimessa atleticamente in piedi dopo una stagione claudicante; è infine il top player ricostruito in casa e dunque confermato per scelta convidisa dall’intero staff tecnico e dalla società: che senso aveva andare in giro a cercare una spalla per Cavani, avendone uno di talento, d’esperienza internazionale e con una conoscenza (ormai) profonda tanto dell’ambiente, quanto degli schemi? Pandev è il titolarissimo che si prende la maglietta e si sistema alle spalle del matador, per duellar con lui; oppure, in emergenza, è pure la prima punta su cui poggiarsi con tranquillità reale, come accaduto (ad esempio) nel march al san Paolo con la Juve, bagnato da una doppietta.
LA SORPRESA– Chiamatelo «il magnifico», come raccontano le sue prodezze: quelle di Foggia, diciannove reti, quelle di Pescara, altre diciotto, e due stagioni a scuola da Zeman. Poi infilateci dentro la propria sana incoscienza, il desiderio di affermarsi, la napoletanità e l’estro che sono bastati in queste due settimane scarse per convincere Mazzarri di avere tra le mani un puledro di razza. Il ritiro a questo serve: a svelare le potenzialità dei calciatori in organico e a spiegare loro cosa bisogna fare e come bisogna farlo. Insigne ha capito immediatamente ciò che serve al Napoli e gli è venuto naturale cominciare con una serie di prodezze da lasciare a bocca aperta: poi, che fossero amichevoli (una semplice, l’altra – contro il Bayern – con quoziente di difficoltà infinitamente superiore) che fa: lui prende ogni partita sul serio.
L’ACQUISTO– A pensarci bene, nel tabellone degli acquisti andrebbe infilato pure Eduardo Vargas, che nel suo semestre bianco ha messo assieme appena centocinquanta minuti. Il suo calcio è diverso e dunque è rimasto qui per comprendere: da Dimaro, se ne scenderà con una serie di nozioni interessanti, un patrimomio che lo sta arricchendo, e forse anche con l’autostima lievemente ritoccata, dopo aver letto cosa pensa di lui Mazzarri e dopo aver colto l’affetto della gente, che l’ha esortato con convinzione ad ogni giocata e l’ha sostenuto dopo aver scoperto che la sorte non gli è poi così amica. Intanto, nel processo di italianizzazione, qualcosa è cambiato: è arrivato come seconda punta, quasi esterna, sta applicandosi da centravanti, un po’ alla Pato.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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