Napoli apre uno dei suoi siti più affascinanti per festeggiare Walter Mazzarri. Il salone di Castel dell’Ovo quello degli skipper di Coppa America, delle presentazioni più importanti e stamane il tecnico di San Vincenzo riceverà il «Premio Enzo Bearzot», promosso dall’Unione Sportiva Acli con il patrocinio della Figc e del Coni alla presenza del presidente del Coni Gianni Petrucci e di quello della Figc Giancarlo Abete.
Il tecnico partenopeo succede nell’albo d’oro del prestigioso riconoscimento al ct della Nazionale Cesare Prandelli. «Come Enzo Bearzot, Walter Mazzarri – recita la motivazione – ha sempre costruito nelle sue squadre gruppi granitici, impermeabili a tutto. I calciatori lo adorano, ricambiati da un allenatore che li difende sempre, a volte anche con modi ruvidi. Uno spogliatoio comunità quasi di altri tempi fondato su un rapporto che, se per il ”grande Vecio” era quasi paterno, per Walter pare quello di un fratello maggiore. È certamente questo uno dei segreti di una carriera che in 12 anni lo ha visto cogliere grandi successi in tutte le società dove ha lavorato, con eccellenti capacità tecnico-tattiche che lo hanno portato a centrare in ogni stagione e in tutte le categorie risultati sempre superiori agli obiettivi fissati».
Il premio è l’atto conclusivo di una tre giorni nella quale si sono succeduti, nell’ambito delle finali nazionali dei Tornei Acli, convegni, seminari e workshop e una visita al carcere minorile di Nisida da parte dello staff tecnico della Nazionale Under 21 con l’allenatore Ciro Ferrara e il suo vice Angelo Peruzzi. Nel corso della visita l’ex napoletano ha ricevuto tantissime domande su Maradona, idolo imperituro a Napoli ed ha scambiato due chiacchiere sulla finale di Coppa Italia. «Ho tifato per il Napoli – ha detto – sia perché sono tifoso da quando ero ragazzino e sia perché la Juve aveva già vinto lo scudetto, così entrambe le squadre della mia carriera hanno avuto una stagione vincente». Maglie firmate ai tifosi della Juve (autografo) e del Napoli (autografo più il risultato di Roma, 2-0) e anche un giudizio su Insigne. «Ha raggiunto un livello di maturità tale per competere con livelli superiori. Credo che lo meriti. Sarebbe un peccato se tornasse per non avere poi un ruolo da protagonista. Da anni gioca titolare. Fermarsi non sarebbe produttivo. Allenarsi con i campioni ti migliora ma non quando ci giochi contro solo in allenamento, piuttosto se affronti una partita vera».
Ferrara non si sbottona su Lavezzi: «Sono decisioni che competono alla società». Opinioni positive anche su Verratti. «Ma per diventare Pirlo, uno dei più forti centrocampisti della storia, parliamone tra dieci anni». Un messaggio a Balotelli che come l’Italia «deve sfruttare questa grande occasione che ha con gli Europei». Una nota amara nel finale: «Dispiaciuto e sorpreso dai fischi dell’Olimpico all’Inno nazionale».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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