L’anagramma del suo diminutivo, Gogi, è oggi. Oggi: cioè il presente. Che quando s’incrocia in maniera così intensa con il passato, si trasforma in un giorno speciale. Signore e signori, Gokhan Inler va in città. Torna in mezzo a quella gente che per prima ne ha scoperto le doti e che per quattro anni lo ha coccolato come un figlio. Udinese-Napoli è uno scontro diretto per il terzo posto ma è anche questo: amarcord da brividi per uomini veri che non dimenticano.
IL SALUTO – E allora, domani è un altro giorno. La domenica che t’aspetti. Il giorno che prima o poi doveva arrivare: Inler avversario dell’Udinese al Friuli. Gokhan innamorato perso di Napoli che, però, non può e non deve cancellare quel che è stato dal 2007 al 2011: dal “salve a tutti” a un “arrivederci e grazie” pronunciati a quattro anni di distanza con il consueto filo di voce; con la gentilezza dei modi tipica di chi in campo poi combatte con lealtà fino all’ultimo istante e senza risparmiarsi mai. Farà di tutto per contribuire alla vittoria degli azzurri, certo, ma poi saluterà con emozione gli amici e il popolo che lo chiamavano Guerriero. Che ancora lo rimpiangono.
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