Il Pianura oggi si è iscritto al campionato di serie D; quindi almeno il titolo è salvo, ma i tifosi non possono ancora cantare vittoria. Infatti, il timore è che il presidente Cafasso abbia compiuto questo passo semplicemente perché così chi rileverà il titolo potrà ripartire almeno dalla serie D.
La proprietà vuole continuare a fare calcio vicino alla gente di Pianura e perciò pretende la possibilità di giocare in uno stadio facilmente raggiungibile dai suoi tifosi. Il “Simpatia” non è agibile per le categorie professionistiche, il San Paolo non può essere affidato alla seconda squadra di Napoli, perché il presidente De Laurentiis gode dell’esclusività dell’impianto di Fuorigrotta, in base alla convenzione sottoscritta sei anni fa con l’amministrazione comunale. Il produttore della Filmauro ha solo guadagnato da questa convenzione; infatti, esercita la proprietà assoluta, usufruisce delle ristrutturazioni pagate dalle amministrazioni comunale e non rispetta neanche i propri impegni, come l’installazione dei maxischermi.
Il presidente del Pianura ha chiesto, in alternativa al “San Paolo”, il “Domenico Conte” di Pozzuoli. Nelle ultime ore è emersa anche l’ipotesi del “Comunale” di Marano. Ha tenuto alta l’attenzione mediatica la pagina Facebook “Sosteniamo il Pianura Calcio in C2 con un nuovo stadio”, in cui alcuni tifosi, con l’aiuto anche di napoletani residenti al Nord o all’estero, hanno inviato un appello a “Striscia la notizia”. Nel frattempo l’organico del Pianura perde pezzi; dopo la partenza di Tommaso Manzo, oggi è stato ceduto al Matera il bomber Del Sorbo, che ha realizzato diciotto gol nella scorsa stagione. La sopravvivenza del Pianura è una battaglia importante per la città di Napoli, infatti, il club della famiglia Cafasso ha rappresentato una realtà capace di creare aggregazione e di diffondere i valori sani dello sport, in una periferia martoriata da abusivismo edilizio, emergenza rifiuti e vari problemi sociali. Le istituzioni devono impedire la morte di questo “presidio di sviluppo ed aggregazione”, riuscendo a valorizzare finalmente i propri impianti sportivi. Non ci sono i tempi per rendere il “Collana” agibile per la Lega Pro, ma bisogna lavorare affinchè nella prossima stagione il Pianura, dopo aver usufruito di un altro impianto, possa giocare sullo storico campo vomerese. Dopo la morte del basket cittadino, la mancata apertura del “Mario Argento”, i problemi della piscina “Scandone”, Napoli non merita un altro esempio di mortificazioni delle migliori energie della città, che proprio per questo immobilismo generale non riesce a costruire sviluppo per i propri cittadini. Il Pianura ha presentato l’iscrizione al campionato di serie D ed entro il 23 Luglio può presentare la richiesta di ripescaggio in Lega Pro. In queste due settimane la politica deve garantire un futuro al Pianura, che deve essere considerata come una risorsa della città. Dopo aver risolto questa situazione, bisogna costruire una nuova convenzione con il Napoli per il “San Paolo”, un project financing che consenta a De Laurentiis di prendersi lo stadio, assumendosi però tutti gli impegni economici ed aprendo anche strutture per il tempo libero, come bar, negozi e ristoranti, lasciando al Comune le prerogative di controllo e di utilizzo per grandi manifestazioni.
Ciro Troise
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