Pescara-Napoli, punti perfetti. Per tanti motivi, messi uno nell’altro, come gioiose matrioske. Tre punti incassati, anzitutto ottimi per tenere a bada le altre, ma anche per non esaurire quello slancio che può portare dritto alla Champions diretta. Tramontato lo scudetto, questo resta, e scusate se non è mica poco. Tre punti come i tre gol che hanno affondato i biancazzurri, ma che hanno ridato linfa vitale ad un azzurro in particolare. Il primo dei tre centri, per la precisione. Quello insaccatosi con traiettoria malandrina alla destra di Pelizzoli, quello partito dal piede “all’arrabbiata” di Gokhan Inler, uno dei suoi traccianti velenosi, quanto imprevedibili. Complice l’improvvida e spiazzante deviazione di Capuano.
ESULTANZA – Piuttosto moderata, anche se non azzerata. Come mai? Non è che poi ci voglia tanto ad intuirlo, ma non c’è nemmeno da prendere quelle apparenze per puro oro colato. Risentito, indispettito per il mancato utilizzo negli ultimi match? Il tempo di vedere la palla entrare ed è partita una corsetta all’incontrario, ma con una gestualità contenuta, con un sorriso liberatorio sì, accompagnato però da un leggero velo di tristezza. Certo, ritrovarsi in panchina per cinque di fila (col Genoa subentrato solo al 75′) subito dopo il deprimente k.o. in casa del Chievo, deve avergli tolto un po’ di spensieratezza. E per giunta, tornare in campo (da titolare) dopo ben cinque giornate, sol perché c’era Behrami squalificato, non deve aver restituito morale al turco (svizzero)-napoletano.
INVERSIONE – Però certe cose sono fatte per essere smentite e, se possibile, ribaltate. Gokhan s’è ribellato anche alla negatività dei suoi stati d’animo ed è tornato in campo per lasciare il segno. Riuscendovi. Ma poi che segno: dopo una prima frazione fumosa ma priva di “arrosto”, è arrivata la sua artigliata ad appena una quarantina di secondi dal fischio d’inizio. Il Re Leone, da vero “transformer” s’è ritrovato falco, avventandosi su quella ribattuta e sbloccando il match con una delle sue sventole. Era destino? Forse, ma è pur vero che da professionista sempre ispirato, oltre che calciatore d’indubbio pedigree, Gokhan non s’è mai arreso alle evidenze, non s’è mai ripiegato su se stesso. Ha continuato, anzi, ad allenarsi con più scrupolo e vigore, in cuor suo sapendo che il momento del riscatto sarebbe di lì a poco arrivato. E che il suo credito con la fortuna sarebbe stato in parte colmato. Pescara-Napoli, punti perfetti anche per lui.
RELAX – Ricacciati nel buio quei fantasmi portatori di cattivi pensieri, il broncio del Re Leone s’è gradualmente dissolto. E’ un Inler finalmente spensierato quello che ha posato con i compagni nello spogliatoio, subito dopo la partita e la doccia. Fra Campagnaro, Britos, Pandev, Dzemaili ed Armero. Una foto che sprizza armonia, accompagnata da un “cinguettio” per i suoi follower: “Felici per la grande vittoria!! G88”. Terzo gol al Pescara in questa stagione, probabilmente il più pesante, per lui.
E MO’? – E adesso, come si suol dire, saranno “cavoli” di Mazzarri. E sì, perché ritornerà molto in voga il gioco delle tre carte per due sole che vincono. Behrami, Dzemaili ed Inler per due posti, a meno che il mister non trovi in modo di farli coesistere, modificando il modulo. Non c’è da scommetterci però, conoscendolo un po’, ma resta il fatto che Gogi sia riuscito a rilanciarsi al meglio e sciogliere la tensione. A ritrovare l’indispensabile forza dei nervi distesi.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
