Poco più di cinquemila biglietti venduti ieri sera dal Parma, quasi tutti acquistati dai napoletani. Hanno invaso il Tardini e infatti per i gialloblù di Marino è stato come giocare fuori casa. Una sola fiammata, dopo il gol di Palladino, ragazzo di Mugnano cresciuto nelle giovanili della Juve, l’aria di casa assaporata soltanto quando giocò nella Salernitana in serie B.
Poi il silenzio o meglio si sono ascoltate soltanto le urla dei napoletani arrivati in particolare dai covi del Nord. Tutti in possesso della «Tessera» perché al seguito della squadra, almeno finora, non ci sono i gruppi ultrà. Almeno tremila napoletani, distribuiti in tutti gli angoli dello stadio dove agli inizi degli anni ’90 il Parma diventò una piccola miniera calcistica anche grazie ai giocatori partiti da Napoli: Zola, Crippa, Fabio Cannavaro, raggiunto poi dal diciannovenne fratello Paolo. I cori sono stati anzitutto per Lavezzi, al rientro. «Pocho Pocho», l’incoraggiamento per l’argentino anche quando andava a battere un calcio d’angolo. La paura sullo 0-1 è durata pochissimo ed è stata superata anche grazie alla spinta dei tifosi che si erano radunati qui, accogliendo il pullman grigio della squadra alle 19.15: due ali di tifosi hanno accompagnato l’ingresso dell’automezzo nel garage. Applausi in particolare per Mazzarri, che ha visto la partita in tribuna autorità ma era come se fosse in mezzo alla gente, a soffrire e a incitare. Sospinto dal pubblico, l’argentino ha fatto esplodere il piccolo San Paolo trasferito in Emilia all’inizio del secondo tempo, prima con l’assist di Hamsik e poi con il gol che gli ha fatto ritrovare il sorriso dopo un mese difficile a causa delle tre giornate di squalifica e degli errori commessi a Vila-Real in Europa League. Si sono scatenati, sul 2-1, i napoletani. E hanno cominciato ad accompagnare la squadra sulle note di ‘O surdato ‘nnammurato, lo storico inno degli azzurri. Una grande festa con i gol di Hamsik, Lavezzi e Maggio, tra i protagonisti della scalata della squadra. E alla fine l’omaggio degli azzurri, che si sono presentati sotto la curva per lanciare le maglie e ricevere altri applausi. Mazzarri, dagli spalti, ha dato l’ultima indicazione ai suoi collaboratori affinché concedessero la standing ovation a Marek. Meritatissima, certo. E adesso si continua a sognare perché i campioni del mondo dell’Inter sono a un passo. Si annuncia un pienone al San Paolo per l’ultima di marzo, quella di domenica prossima contro il Cagliari dell’ex Donadoni.
La Redazione
C.T.
Fonte: Il Mattino
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