Sono in cinquanta, c’è chi vive a cinquecento chilometri a Monaco di Baviera e si è messo in marcia all’alba per vivere questo momento.
L’incontro con Mazzarri e i giocatori all’esterno dell’aeroporto dedicato a Franz Josef Strauss. «Oj vita oj vita mia…», cantano i ragazzi e chiedono ai giocatori, già saliti sul pullman, di girarsi per un saluto e un sorriso. C’è uno striscione con la rima più bella di ‘O surdato ‘nnammurato, l’inno del San Paolo. «A cchiù meglia ‘e tutte ‘e meglie…». A cchiù bella, non a cchiù meglia. Ma a questi cinquanta tifosi – c’è anche un bambino di sei anni in maglietta e pantaloncini, sulle spalle il 7 di Cavani, incurante del freddo – vivono in Germania, sono figli di immigrati, e quella canzone non possono cantarla la domenica a Fuorigrotta. Non la conoscono bene.
L’invasione dei napoletani a Monaco è cominciata lunedì. Ieri la squadra, decollata alle ore 10.45, ha incrociato decine di tifosi nella sala partenze di Capodichino. Si riversavano negli aerei diretti negli scali tedeschi o a Milano. «Prendiamo le auto e proseguiamo per risparmiare».
Tanta gioia per l’evento e un po’ di preoccupazione. «Che dicono in Germania dei tifosi accoltellati nella partita d’andata? Ci sono hooligans tra quelli del Bayern? Quali rischi per noi?». E c’è anche allarme per tifosi napoletani in arrivo senza biglietto.
C’è collaborazione tra la Questura di Napoli e la polizia di Monaco di Baviera, oggi è fissata la riunione operativa per l’afflusso dei tifosi all’Allianz Arena, la moderna cattedrale del pallone, sede della finale Champions il 19 maggio 2012, a metà strada tra aeroporto e centro città.
Gli azzurri l’hanno osservata in mattinata e ieri pomeriggio vi sono entrati per l’allenamento a cui ha assistito De Laurentiis.
Oggi – accompagnato da Paolo Graziano, presidente dell’Unione industriali, e da Nicola Arnone, patron dello sponsor Acqua Lete – il presidente effettuerà un sopralluogo all’interno della struttura, come ha fatto prima di Barcellona-Napoli e Manchester City-Napoli.
Ci sono il nuovo San Paolo da costruire e alcune idee da cogliere. Tarati per 66mila spettatori nelle partite europee, gli spalti dell’Allianz Arena accoglieranno ottomila napoletani. Di biglietti ce n’erano tremila disponibili, gli altri sono stati acquistati grazie alla collaborazione dei campani che vivono in Germania e del Bayern Monaco. Decine di bandiere azzurre sventolavano ieri davanti all’albergo del Napoli in centro.
Oggi vi sarà l’invasione di Marienplatz, come in quel 19 aprile dell’89, quando diecimila napoletani raggiunsero Monaco per la semifinale Uefa. «Terremo aperti i locali giorno e notte», raccontano i ristoratori che parlano un po’ tedesco e un po’ napoletano. Ospiteranno famiglie e ragazzi partiti da Napoli, arrivati qui a bordo di aerei, treni, auto.
C’è anche il campione di offshore Diego Testa: «Le emozioni del mare sono come quelle che regala il Napoli». Ci sono tutti per il grande evento, sognando l’impresa e un altro tabu da abbattere: mai il Napoli ha vinto in Germania, anche se qui – Stoccarda, 17 maggio ’89 – ha conquistato l’unico trofeo europeo. Tanta passione, tanto azzurro. Anche quello della Nazionale.
I giornalisti al seguito del Napoli viaggiano sul pullman utilizzato in Germania, cinque anni fa, dai campioni di Lippi. Sulle fiancate la scritta «Orgoglio azzurro Italia nel cuore».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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