Siamo nella profonda periferia milanese, nell’anonima Sesto San Giovanni, quartiere operaio ed industriale degli anni ’70, che oggi si presenta come una zona residenziale ed anonima, che contiene sia i segni del passato che le luci del presente. In uno dei palazzoni di Sesto San Giovanni, il Centro eventi “Campari”, oggi si è insediato il mondo del calcio, con il premio “La Torretta”- Atleta dell’anno 2010, dedicato alle professioni, alla solidarietà, alla cultura, ma anche e soprattutto allo sport.
Tante le facce legate al mondo dello spettacolo e del pallone: il comico interista Bertolino, lo showman tifoso del Torino Chiambretti, il portiere del Palermo Sirigu, il difensore della Juventus Legrottaglie e tanti colleghi del Corriere dello Sport, di Sky e Mediaset.
Il padrone di casa è lo storico giornalista della Rai Bruno Pizzul, presidente della commissione che gestiva il premio. Pizzul ha presentato tutti i premiati, con la collaborazione del magistrato Piero Calabrò. La guest star della serata per noi napoletani era Walter Mazzarri, che quando è stato chiamato sul palco a ricevere il premio, ha parlato del ruolo dell’allenatore nel calcio italiano e del momento del Napoli: “La cosa più difficile oggi è la gestione del gruppo, Lavezzi non è Cassano, gestire il talento barese alla Sampdoria, con il quale ho uno splendido rapporto, è stato molto più difficile. Ieri ci siamo specchiati, siamo stati un po’ leziosi, ma penso che la partita sia stata condizionata dagli episodi. Questo è un campionato molto incerto e noi possiamo dire la nostra. Giovedì abbiamo un altro impegno importante, è molto difficile gestire sia a livello psicologico che fisico appuntamenti così ravvicinati. I ragazzi non hanno mai snobbato l’Europa League e vogliono ben figurare. Io cerco sempre di comunicare equilibrio, non dobbiamo né esaltarci dopo le vittorie né deprimerci dopo le sconfitte. Sono sempre arrabbiato quando perdo ma non penso sia un dramma la sconfitta di Udine”. Mazzarri è stato premiato da Calabrò, tifoso juventino ma calabrese, che lo ha ringraziato per l’impresa compiuta alla Reggina qualche anno fa: la salvezza partendo dalla penalizzazione di -11. Calabrò ha giustificato con l’emozione la caduta della targa.
Il momento più toccante dell’evento è stato il lungo applauso che il pubblico ha regalato a Chantal Borgonovo, moglie dell’ex attaccante di Milan, Como, Fiorentina, Brescia, Pescara ed Udinese, e soprattutto protagonista della lotta alla Sla. “Ho scoperto che mio marito è un giornalista, che sa raccontare bene la sua malattia. Stefano ha ricevuto grande affetto dal calcio italiano e questo a lui fa molto piacere”.
Ai margini della manifestazione abbiamo raccolto in esclusiva le dichiarazioni della giornalista di Mediaset, Monica Vanali, che ha seguito più volte il Napoli durante questa stagione, anche nel ritiro estivo di Folgaria. “Io vedo molto bene questo Napoli, è una buona squadra, non mi preoccuperei più di tanto per la seconda sconfitta consecutiva in trasferta. Mazzarri dispone di un organico discreto, ma a Gennaio ha bisogno di rinforzi. Non conosco i nomi di possibili obiettivi del club di De Laurentiis perché non seguo il mercato”.
Ciro Troise
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