Schietti, diretti, diffidenti. E ruvidi, persino spigolosi se qualcosa sul lavoro li contraria. Più accomodante, sorridente, comunicatore Claudio Ranieri romano di Roma; più integralista, schivo, riservato Walter Mazzarri di San Vincenzo in Toscana. E tutti e due attenti, meticolosi, addirittura maniacali nel preparare le partite. Insomma, allenatori d’esperienza e di carattere quelli del Napoli e dell’Inter. Due “martelli” che stasera per la prima volta saranno avversari in coppa Italia. Sino ad ora si sono incrociati soltanto in campionato. Confronti “moderni” che raccontano una storia singolare: contro Mazzarri, infatti, Ranieri non l’ha mai spuntata. Parlano chiaro, i numeri: nove confronti diretti e questo bilancio: sei pareggi e tre vittorie dell’allenatore azzurro. E, curiosamente, tutte e tre concentrate negli ultimi tre incontri.
Mazzarri, dunque, spauracchio, “uomo nero” di Ranieri. Dai tempi della Reggina e della Samp, quando il conto dei loro duelli non aveva comunque vincitori, sino a quelli napoletani, quando l’equilibrio s’è spezzato e Mazzarri s’è scoperto vincitore. Cominciò tutto nel 2007. Tornato in Italia, al Parma, dopo dieci anni e le belle esperienze in Spagna e in Inghilterra, alla quarta partita a Ranieri tocca la Reggina. In panchina c’è Mazzarri e in campo Totò Aronica. Si gioca a Parma, finisce con due gol per parte.
Nuovo giro nuova corsa nuove squadre. Ranieri è alla Juventus, mentre Mazzarri è sulla panchina della Samp. A Torino, all’andata, con Maggio e Campagnaro in campo, finisce zero a zero. Al ritorno, invece, all’ultima giornata è festival delle emozioni. Juve avanti di due gol, poi arriva il pari con un gol di Maggio, poi la partita finisce con un bel tre a tre.
Stesse squadre e stessi pareggi. Zero a zero a Genova, uno a uno a Torino. E’ la maledizione (o la benedizione) dei senza vincitori e vinti tra i due allenatori. E infatti così va pure a febbraio del 2010, quando la Roma di Ranieri incrocia il Napoli di Mazzarri subentrato a Donadoni. Si gioca a Fuorigrotta. La Roma è avanti di due gol, ma Mazzarri rimonta un’altra volta: con Denis e poi con Hamsik, che segna dal dischetto all’ultimo minuto. Due a due e sesto pareggio di fila tra quei due signori. Ma è anche l’ultimo. Perché poi cambia tutto.
Sempre Roma e Napoli sullo sfondo del loro duello, ma stavolta Mazzarri non perdona: due a zero all’andata al San Paolo (gol di Hamsik e autorete di Juan) e stesso risultato anche all’Olimpico di Roma con doppietta di Cavani.
Ma il capolavoro azzurro arriva a ottobre scorso. Quando, approfittando anche di un’Inter incerta, traballante e ancora alle prime lezioni del professor Ranieri, il Napoli passa a San Siro per tre a zero con gol di Campagnaro, Maggio e Hamsik. Ranieri incassa la terza sconfitta di fila da Mazzarri, storce il muso ma continua con il suo programma di lavoro e di pazienza. E, infatti, l’Inter che stasera presenta a Fuorigrotta è tutta un’altra squadra. Successo (contro il Genoa) in coppa Italia a parte, infatti, grazie al suo lavoro sapiente e meticoloso, nelle ultime dieci gare in campionato i nerazzurri hanno vinto nove volte. Ventisette punti su trenta il loro bottino eccezionale. Un percorso felice che e servito a Ranieri per raggiungere e superare in classifica Mazzarri. Il quale, nelle stesse, ultime dieci gare, di punti ne ha ricavati solo quindici. Uno spread di 12 punti che forse sono anche la sintesi dei momenti diversi che stanno vivendo il Napoli e l’Inter, Mazzarri e Ranieri. Il primo in recessione in campionato, l’altro, invece, in crescita costante, anche se il gioco nerazzurro non avvince ancora.
Ma stasera è comunque un’altra cosa. Stasera è coppa Italia. Match secco per sapere chi va avanti. L’Inter ci tiene e il Napoli persino un po’ di più, mentre Mazzarri cerca conforto e sicurezze anche nei numeri del suo confronto personale con Ranieri. E poi, si sa, il Napoli in coppa si esalta e si trasforma. Sino ad oggi in Europa così è andata. E in attesa del Chelsea Mazzarri non vuole certo cambiare in coppa Italia.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
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