Mario Turi, l’allenatore della Primavera della Juve Stabia, è stato riconosciuto come miglior giovane allenatore emergente professionista per la stagione agonistica 2012/13, appena conclusasi. Il mister trentatreenne, infatti, ha conseguito il “Secondo Premio Prof. Salvatore Rea” grazie soprattutto al suo immenso lavoro e ai risultati conseguiti col settore giovanile delle vespe stabiesi.
Ad esempio, la sua squadra nella Viareggio Cup, alla prima partecipazione in assoluto, è riuscita ad arrivare sino ai quarti di finale, dove è stata eliminata dal Parma per aver giocato gran parte della gara in nove uomini. E va soprattutto ricordato che nel turno precedente della stessa competizione era stata sconfitta nientemeno che la Juventus, vincitrice del torneo lo scorso anno.
Inoltre, come dimenticare lo splendido ottavo posto nel girone C del campionato di categoria, giocato con squadre di Serie A come Lazio e Catania, che poi sono state le dominatrici incontrastate, Palermo, Roma, Napoli e Pescara, con quest’ultima addirittura surclassata in classifica. Poi, l’eccellente prestazione nel torneo di Ostuni, nel quale solo in Milan ha fermato in semifinale il percorso dei gialloblù.
Conseguimenti importantissimi dovuti in gran parte proprio all’allenatore. Meriti riconosciuti non solo dalla giuria che, all’unanimità, lo ha valutato insuperabile tanto da omaggiarlo del suddetto premio, ma anche dal tecnico della prima squadra di Castellammare, Piero Braglia, che nell’ultimo match di Serie B giocato in casa del Crotone ha convocato ben nove calciatori della sua rosa, quattro dei quali hanno fatto pure il loro esordio nella serie cadetta.
Un grande orgoglio per Turi che, oltre ad essere ottimo nel suo mestiere, si è dimostrato un grande uomo. Infatti, senza polemiche nonostante non ci fossero le strutture idonee per gli allenamenti e per le partite casalinghe (basti pensare che si giocava a Sarno e a Massa Lubrense), il lavoro è stato sempre svolto con molta professionalità e umiltà. E va ricordato anche l’impegno e l’attaccamento a questo sport, dimostrato in particolar modo con il “Primo Seminario di Formazione Tecnica Interdisciplinare” del quale era uno dei relatori.
La dedica del trainer, infine, per il riconoscimento ottenuto va a tutti coloro che hanno fatto parte del suo staff, dai ragazzi che hanno messo in campo le sue idee nel migliore dei modi ai vari coordinatori atletici. Dedica che va anche ad ogni persona che è gli è stata vicino e lo ha sempre appoggiato. Tutti noi gli auguriamo che questo premio sia solo l’inizio di un cammino fatto di tante e smisurate soddisfazioni per un uomo che intraprende il proprio incarico con serietà e dedizione.
La Redazione
C.T.
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