Delusione in costume da bagno. La sciarpa portafortuna di Augusto Napoleone è rimasta in bella vista fino al rigore del pareggio juventino. Poi, all’inizio dei supplementari, è stata piegata, quasi ci fosse un presagio. Eppure l’euforia da Supercoppa, al ristorante Ida di Giovanni Pesce, sul versante orientale della spiaggia dei Maronti, all’inizio aveva contagiato tutti, anche il tavolo al quale si sono fermati per il pranzo un gruppo di turisti russi, schierati dalla parte degli azzurri. Davanti alla televisione, dove Augusto era in prima fila, alla spicciolata si sono seduti un bel po’ di ragazzi, in delirio per Cavani e Pandev. Al triplice fischio finale, con il morale sbriciolato come la grana grossa della sabbia, «non hanno rilasciato dichiarazioni», ricorda Giovanni Pesce: un silenzio stampa balneare proprio come quello della squadra. Più loquaci i tifosi della Juve e del Napoli che hanno seguito la partita insieme nella sala della pensione Villa Bianca di Raffaele Piro. Felice Bifulco, napoletano ma da sempre fan bianconero, rivendica il fatto che «i due gol del Napoli sono il frutto di due disattenzioni di Bonucci». Poi gira un po’ il coltello nella ferita. «L’assenza di Lavezzi si fa sentire in partite come questa», sentenzia con un sorriso sornione. Felice non era il solo, c’erano altri juventini accanto a lui e, nonostante qualche battuta di un’accesa tifosa partenopea, è abile ad aggirare le polemiche. Laconico il commento di Alessandro Ferrara, che stempera la tristezza a mollo nella piscina termale: «È tutta colpa della nostra difesa, che è andata da sola in panico. Il rigore? Forse è giusto, ma l’espulsione di Pandev è incomprensibile».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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