Il Napoli, un amore che non si dimentica nemmeno a oltre 4.000 chilometri di distanza dall’Italia. La storica vittoria della Coppa Italia si festeggia anche in Afghanistan. Brulica di sciarpe e magliette azzurre Camp Arena, sede del Regional Command West, il comando a guida italiana della missione Isaf ma si festeggia anche nelle fob, gli avamposti più avanzati, nel Nord e nel Sud.
Nonostante, a causa del fuso orario, la partita in Afghanistan sia iniziata alle 23.30 e terminata a notte fonda i militari tifosi del Napoli si sono organizzati per seguire l’attesissimo scontro tra la Juve e la loro squadra del cuore. Il contingente italiano attualmente è composto di circa 4.000 militari, la metà dei quali appartenenti alla brigata «Garibaldi» che a sua volta è composta per circa il 65% da campani. Di questi la quasi totalità tifa Napoli. Insomma in Afghanistan attualmente sono dislocati oltre 1.000 tifosi della squadra del mister Mazzarri. Tanto che hanno fondato persino il «Club Napoli Garibaldi» che nella sola base di Herat conta 300 iscritti senza contare i sostenitori distribuiti nelle altre basi avanzate.
Presidente onorario del club è il portavoce del contingente italiano, il tenente colonnello Francesco Tirino, campano doc. «Non abbiamo voluto perdere la partita nonostante l’orario fosse proibitivo – racconta l’ufficiale – Per amore del Napoli ci siamo sottoposti a questo tour de force notturno. Dopo il fischio finale, abbiamo festeggiato, senza schiamazzi e in maniera sobria, anche perché l’indomani mattina dovevamo essere tutti ai rispettivi posti di lavoro. I bar della base chiudono alle 22.30 per cui per seguire il match ci siamo organizzati negli uffici. Alcuni hanno seguito la partita nella loro stanza, altri si sono ritrovati in gruppi armati di sciarpe e magliette appositamente portate dall’Italia prima di partire per la missione. Nelle fob ci si è radunati nelle mense o nelle tende per tifare per la squadra del cuore». Poi il canto «Oje vita oje vita mia».
Chi non ha potuto seguire la partita perché era di pattuglia fuori a bordo dei Lince o era di vedetta nelle torrette di avvistamento si è fatto raccontare dai colleghi le prodezze di Cavani e Hamsik al rientro in base o al termine del turno. «È stato un bel momento di aggregazione – prosegue Tirino – Un modo per sentirsi più vicini a casa. In quelle due ore abbiamo dimenticato i problemi quotidiani. Quando Cavani ha segnato il primo gol è stato impossibile trattenere le urla di gioia. L’indomani però tutti al lavoro. Certo è scattata una simpatica ”caccia allo juventino” in base». Super partes il comandante del contingente italiano, il generale Luigi Chiapperini, che tifa Milan. «Abbiamo fatto realizzare da un negozio gestito dagli afgani una maglia in ricordo dell’evento – aggiunge il colonnello – È blu con il logo della Champions ricamato sul petto e il tricolore sulla spalla. Persino il sergente spagnolo che lavora assieme a noi nella cellula pubblica informazione è stato contagiato dal tifo per il Napoli e ha seguito la partita con i tifosi italiani. Certo sarà una bella lotta quando, il prossimo 10 giugno, nella prima gara degli Europei l’Italia incontrerà la Spagna. In quel caso ci riuniremo tutti per tifare l’azzurro della nazionale».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro