In attesa di vedere se la squadra diventerà da scudetto spendendo gli 85 milioni destinati al mercato ancora nei forzieri, il popolo napoletano è già… da scudetto. Lo ha confermato ieri arrivando a Dimaro e colorando di azzurro il Trentino. Impossibile trovare una camera negli hotel e nelle altre strutture della zona, ristoranti esauriti, ma affari d’oro anche per i bar e gli altri esercizi della cittadina della Val di Sole. Oltre tremila persone hanno preso d’assedio lo stadio situato nella frazione di Carciato, di colpo diventato minuscolo e completamente inadatto a ospitare certe amichevoli. I 500 biglietti della tribuna sono andati esauriti in fretta, tanto che ieri mattina alle 10 nei pressi dell’impianto erano già stati appesi i cartelli che certificavano il tutto esaurito. Chi non ha fatto in tempo ad acquistare il prezioso tagliando ha dovuto trovare posto lungo le recinzioni, su prati o sulle alture intorno al campo da gioco. Sistemazioni di fortuna (alcuni sono saliti sulle balle di fieno presenti vicino a una bandierina del calcio d’angolo…), ma utili per non perdere la prima uscita di Cannavaro e compagni.
QUANTO AMORE– Caldo afoso e oltre tenta gradi. Qualcuno si è attrezzato con gli ombrelloni, come se fosse una gita al mare. Sono serviti per avere un po’ di tregua dal sole cocente. Due ore e mezzo prima del fischio d’inizio gli spazi attorno alla recinzione erano già esauriti. C’erano famiglie arrivate dalla Campania, ma anche dalla Lombardia, dal Veneto, dalla Toscana, dall’Emilia e dall’estero (Svizzera, Austria e Germania). C’erano gruppi di tifosi organizzati, club che arrivavano da Modena, da Trento (i suoi membri hanno distribuito bandierine verdi, bianche e rosse in tribuna), Carmagnola ecc. Tanti però coloro senza biglietto, saliti fino a Dimaro nella speranza (vana) di trovarne uno. Circa tremila i supporters che sono rimasti fuori, delusi. Qualcuno ha provato a “sfondare” i cancelli o a scavalcare e non sono mancati i momenti di tensione. Le forze dell’ordine e la security hanno controllato la situazione (c’è stato un fermo), poi l’ingresso delle squadre sul terreno di gioco e l’inizio della partita hanno rasserenato in parte il clima.
BERSAGLIO JUVE – La gente ha applaudito le giocate di Behrami e Dzemaili, ha tributato autentiche ovazioni Insigne (i cui genitori hanno assistiti alla sfida da bordo campo) e a Calaiò (doppietta), ma i boati più assordanti sono stati quelli per Hamsik che è entrato solo ad inizio ripresa e che dopo il fischio finale è stato raggiunto sul campo da due tifosi (abili a scavalcare la rete di recinzione) alla ricerca di una foto ricordo con lui. E’ spuntato pure uno striscione polemico nei confronti dell’ex tecnico Mazzarri e di sostegno per Benitez, applaudito spesso quando si alzava dalla panchina per dare indicazioni ai suoi uomini, mentre un altro lenzuolo ha indirizzato un messaggio alla società: «Rispetto per la maglia. Via i mercenari». I cori contro la Juventus hanno invece fatto da sottofondo dal match. «Chi non salta juventino è » il più gettonato e ripetuto più volte, come un mantra, forse per far capire che questa sarà la stagione di una contrapposizione ancora più netta con la squadra di Conte, altro bersaglio della gente. Grande entusiasmo alla fine con i giocatori che, esattamente come all’andata, per raggiungere l’hotel hanno utilizzato un BV 206 (veicolo cingolato utilissimo sulla neve) che esponeva una bandiera del Napoli. Inevitabile l’entusiasmo che ha fatto da preludio al bagno di folla per la presentazione.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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