Anche prima di sottoporsi al sempre più coinvolgente Ice Bucket Challenge (nominato da Callejon), sul suo capo era già calata una mezza doccia gelata. Perché pure il pareggio rimediato al San Paolo contro il Bilbao aveva la “temperatura” di quei gavettoni improvvisi che fanno sobbalzare. Almeno si spera. E se il Pipita, naturalmente braccato dai media dopo il gol, ha palesato contrarietà e propositi di riscatto con gli sguardi e le parole (entrambi infuocati), capitan Marekiaro non lo ha fatto. Ma sicuramente starà covando, sotto la cenere, lentamente, sperando che poi la fiamma riesca a ravvivarsi al momento giusto. E quello giusto è precisamente mercoledì 27, stadio San Mamés, a partire dalle 20,45. Aveva da buon capitano provveduto a caricare i compagni e l’ambiente alla vigilia del match di andata: «Sono forti, ma noi quest’anno vogliamo arrivare lontano. Faremo ogni cosa per passare questo turno», ora s’è interamente dedicato al lavoro affinché il sogno-Champions non si spezzi sul nascere. Marek Hamsik conosce ormai molto bene, dopo un pregevole settennato in azzurro, la piazza, i tifosi, e sa benissimo, più di altri, che a un certo punto servono solo i fatti. C’è da fare l’impresa in terra basca e lui si sta preparando alla bisogna.
E’ TORNATO? Certo, l’ultima stagione non gli ha arriso, principalmente per i noti problemi fisici ai quali s’è poi unito il disagio di un cambiamento di origine tattica che non ha potuto prontamente metabolizzare. Insomma, non è stato il solito Hamsik: quello cioè delle 77 reti in 304 presenze, quello dei 68 centri in campionato, con la doppia cifra sempre presente sino a che non sono sorti quegli intoppi che ne hanno limitato la stupefacente efficacia. Ma c’è da dire che lo slovacco non s’è arreso mai, non ha mai pensato, nemmeno per un attimo, di sventolare bandiera bianca. Sempre a cresta alta, sempre a battagliare per risalire la corrente avversa. E ciò è già tanto per un capitano che, pur non traboccando carisma da tutti i pori, ha sposato a tempo indeterminato la causa azzurra dedicandovisi anche con tutta la sua anima. E’ tornato dunque? Parzialmente sì, la cosa è innegabile. Già nelle amichevoli estive s’è visto a tratti l’Hamsik scoppiettante, graffiante, parente molto più prossimo di quello di due stagioni fa. O dell’inizio dell’ultima, fate voi. All’andata col Bilbao ha poi ritrovato qualche sprazzo dei suoi seguito da qualche pausa di troppo, dovuta più che altro alla ricerca in campo della posizione più adatta. Ma vuoi vedere mai che in quel di Bilbao il suo apporto possa rivelarsi determinante? E’ quello che si augurano tutti, anche perché Marek è un capitano molto amato dai tifosi.
LA SPAGNA. Se poi la vogliamo trattare dal lato-Champions, si può affermare che Marekiaro è un piccolo re di Spagna. Delle 37 presenze in Europa (6 gol), sono 13 quelle di Champions, con due belle reti, entrambe rifilate al Villarreal. Nei due episodi (l’ultimo suo gol in Europa risale al 7 dicembre 2012), finiti con lo stesso punteggio di 2-0 nella stagione 2011/12, lo specialista degli inserimenti ne fece una per parte (in più assist ad Inler), entrambe su suggerimento del Pocho. Ora si va un po’ più a nord ma, scongiuri facendo, chissà che…
Fonte: Corriere dello Sport
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