Cosa non si fa, per una partita; e quanto non si spende: quando Chelsea-Napoli sta per avvicinarsi, la febbre cresce e la passione prende il sopravvento sulla ragione di quei duecento tifosi che stanno davanti allo stadio, aspettando che gli azzurri arrivino per la seduta di rifinitura e che una voce amica li chiama. «Trecento pounds…». Poco meno di quattrocento euro: affare fatto egualmente, con tutto il rischio che si può correre sapendo che poi davanti al cancello si possa essere fermati. Tutto il mondo è paese e questo Chelsea tira ma fino ad un certo punto, tant’è vero che gli abbonati disaffezionati mettono in vendita il proprio biglietto. Ma non finisce qua: Napoli, aeroporto di Capodichino, l’aereo che alle 11,30 deve decollare per Londra ha problemi. Tutti in pullman fino a Fiumicino, con spostamento non più sull’irragiungibile volo delle 11,30 ma su quello delle 17,30. Un’odissea: e pure senza aver la certezza di poter entrare.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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