Un anno, una storia: è, come se il tempo si fosse fermato, un’emozione collettiva. Bologna-Napoli, ancora una volta: e in quel «Dall’Ara» preso d’assalto il 10 aprile del 2011 da un’onda anomala, pure stavolta ci sarà un esodo di massa. Diciottomila, all’epoca, con lo scudetto che galleggiava nell’aria, il Milan un pochino più in là e alla sera impegnato a Firenze, e un piano d’avvicinamento da coltivare assieme: fu una caccia al biglietto massiccia che coinvolse persino gli amici degli amici, per una raccomandazione, un aiutino. Stavolta, la Champions è l’obiettivo d’una città con la testa nel pallone, sedotta dal suo napoli per l’ennesima volta, conquistata sino a mettersi in marcia da ogni angolo in cui s’ascolti un pizzico di napoletano.
BENVENUTI AL NORD – Poi c’è la Napoli che vive altrove e che ha ritrovi in qualsiasi angolo di questo Paese agitatosi dopo le reti di Cavani e Hamsik al Palermo: Maurizio Setti, presidente del club a Bologna, sta provvedendo a raccogliere le adesioni; ma domenica pomeriggio, alle quindici, arriveranno – e come sempre – da Modena e da Parma, da Castglion delle Stiviere e da Mantova; da Genova e, inevitabilmente, da Milano, da Reggio Emilia ma quasi sicuramente anche da Tarvisio. Per loro, per chi ha la propria fissa dimora al Nord, c’è la possibilità d’aprire la curva san Luca, altri tremila cinquecento posti a disposizione per contenere una passione senza confini.
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