C’è. Da qualche parte ci deve essere. “Sarei sorpreso se non ci fosse“, dice una voce del Mugnaini. Il fantasma che aleggia sul quartier generale blucerchiato ha un nome, Claudio Nitti. Per tutti nel mondo del calcio italiano “la spia” anzi l’osservatore personale di Walter Mazzarri. E di lui, come di tutte le spie che si rispettino, si sa poco: 42 anni, nativo di Bari ma residente in Emilia, ex attaccante e compagno di squadra di Mazzarri nel Modena di Renzo Ulivieri, stagione 1989-90. Si sa anche che Nitti ha cominciato a collaborare con Mazzarri ai tempi del Bologna e che ha il patentino da allenatore.
Ieri pomeriggio la Sampdoria si aspettava Nitti. Uno che a quanto si sente raccontare è capace di tutto. E qualche “number”, nelle due stagioni di Mazzarri a Genova, lo ha fatto anche per la Samp. La leggenda, ma nella leggenda c’è sempre una porzione di verità, dice che nel bagagliaio della sua jeep ci siano sempre una scala, per superare muri e recinzioni, e una serie completa di sciarpe di tutte le squadre. Perchè camuffarsi, nel compimento delle sue missioni, è un’arte necessaria. Binocolo e macchina fotografica sarebbero invece nell’abitacolo. La verità dice che non è mai stato fotografato in azione, nemmeno ieri a Bogliasco. La leggenda narra che una volta, ad Appiano Gentile, ha affittato un cavallo dal maneggio vicino al campo dell’Inter per potere dare un’occhiata all’allenamento. La verità che nella scorsa primavera è stato avvistato a Castaldebole: dava un’occhio a un allenamento del Bologna a porte chiuse, lui si nutre di allenamenti a porte chiuse, con il binocolo. Marco Di Vaio lo ha scorto e gli ha urlato la formazione che avrebbe schierato Colomba il giorno dopo.
LA REDAZIONE
Fonte: Il Secolo XiX
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