La Juve vince anche a Bergamo, sale a quota 86 e inquadra nel mirino il record dei 91 punti di Capello. Ma la partita, in casa dell’Atalanta che perde e festeggia comunque la salvezza matematica, è sporcata dai gravi incidenti che si sono scatenati prima della partita, e durante le fasi di gioco: risultato, 8′ di stop alla partita e Antonio Conte che corre sotto la curva ad affrontare la furia degli ultras e cercare di calmare gli animi.
Doveva essere un’ordinaria partita di fine campionato, a Bergamo, invece la zona dello stadio è stata teatro di scene di guerriglia urbana cui non si era più abituati: il caos si scatena quando arriva la colona degli autobus con i tifosi juventini. Dalla strada gli atalantini li sfidano e loro scendono ad affrontarli. In mezzo al traffico intasato si vedono scene da far west, con gli agenti in assetto antisommossa che sparano lacrimogeni e agitano i manganelli. Le tifoserie tentano di entrare in contatto anche sotto la curva sud, ma anche stavolta polizia e carabinieri lo impediscono con le maniere forti. Gli ultrà lanciano di tutto: pietre, bottiglie, usano perfino estintori. Un ragazzino passa con lo sguardo spaventato e l’orecchio insanguinato. Gli spari dei lacrimogeni fanno da sottofondo anche ai primi dieci minuti della partita. Ma la follia invade anche gli spalti, con lanci di fumogeni tra le due fazioni. Dopo ripetuti e inutili richiami dello speaker, l’arbitro sospende la gara poco prima della mezzora. Ci vuole l’intervento di Conte e dei giocatori bianconeri per rabbonire gli ultrà. Solo a quel punto si riprende a giocare.
Il racconto dal campo passa purtroppo in secondo piano. Conte dà spazio alle riserve: gli unici titolari in campo sono Chiellini e Pirlo, in porta c’è Storari e in attacco torna la coppia Matri-Quagliarella. Colantuono risponde schierando l’Atalanta a immagine e somiglianza del 3-5-2 bianconero: in mezzo Carmona va ad affiancare Cigarini e Biondini. La Juve inizia con piglio tutt’altro che festoso: con tre angoli nei primi 12 minuti comprime l’Atalanta nella sua area. Colantuono si preoccupa, anche perché perde subito Raimondi. Al 18′ la Juve rompe gli argini: lancio di Pirlo per Matri, che controlla e batte Consigli in diagonale. L’Atalanta reagisce subito con un bel colpo di testa di Denis che sfiora il palo. I bianconeri però non rallentano, al 25′ De Ceglie in tuffo sfiora il bis. Sugli spalti intanto la tensione cresce, juventini e atalantini si lanciano fumogeni a vicenda. Guida sospende, Conte e i suoi vanno sotto la curva per calmare i bollenti spiriti. La partita riprende dopo 8 minuti di stop. L’Atalanta riparte con maggior slancio e al 38′ sfiora il pari. Denis batte di destro al volo e centra in pieno il palo.
I bergamaschi iniziano all’arrembaggio anche la ripresa, la Juve sbanda un po’ ma resta in pista. Biondini ha la palla buona al 57′, ma il suo colpo di testa finisce nelle mani di Storari. Il portiere un minuto dopo respinge la botta di Bonaventura. La Juve si scuote e Isla regala un assist al bacio a Matri, che manca la deviazione a due passi da Consigli. Nel finale Guida lascia correre un sospetto mani di Chiellini, Vidal sul rovesciamento di fronte spreca il raddoppio. Vince la Juve, ma sorride anche l’Atalanta. Mentre fuori i poliziotti tornano ad abbassare le visiere degli elmetti.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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