Il calcio di provincia è sublime, è attaccamento al proprio vicinato, ha un volto umano. Ci sono storie, amicizie, aneddoti di vita quotidiana, di sforzi di piccole realtà che provano a far continuare tradizioni calcistiche, a portare il pallone lì dove non ci sono i milioni dei diritti tv, sponsor e merchandising. Ieri si è tenuta una splendida iniziativa a Giugliano: la presentazione del libro del collega Paolo Buonanno sugli 85 anni della formazione gialloblù. Piazza di grande calore e attaccamento ai propri colori, Giugliano ha conosciuto anche la Serie C; la più recente esperienza in questa categoria, negli anni Duemila, ha visto esplodere Giulio Migliaccio e Giuseppe Vives, centrocampisti di Atalanta e Torino.
Un grande ricordo li lega a Giugliano e, infatti, i due hanno presenziato alla festa concedendo scatti e autografi a tutti gli affezionati sostenitori. “Un’emozione particolare. Siamo legati a questa piazza”, così si sono espressi entrambi, soffermandosi anche sulle gare disputate contro il Napoli. Vives ha parlato del San Paolo dicendo che il calore dei tifosi napoletani è difficile da trovare altrove mentre Migliaccio ha confidato i suoi sentimenti nelle sfide contro gli azzurri. “E’ sempre una sensazione particolare giocare contro il Napoli, molto spesso i tifosi mi fermano e dicono: “Uà, propri contr o’ Napule”, è difficile per chi fa il nostro mestiere. Ogni volta che scendo in campo al San Paolo, penso che vorrei indossare io quei colori”, queste le parole di Giulio Migliaccio che ha raccolto l’applauso dei tanti tifosi giuglianesi e napoletani presenti all’iniziativa.
C’era anche una delegazione del Giugliano di oggi che milita nel campionato di Eccellenza campana ed è costretto a convivere con la maledizione del campo chiuso, una sindrome che affligge tantissime piazze della nostra regione. Il presidente è Salvatore Sestile, che ha collaborato per la realizzazione della manifestazione.
Dal dopoguerra ad oggi, sono tanti gli ex del Giugliano felici perché qualcuno si è ricordato di loro, delle pagine di storia che hanno scritto; Paolo Buonanno li chiama tutti sul palco e consegna loro una pergamena, un attestato di benemerenza.
Tanti i volti noti del calcio campano tra passato e presente; dall’instancabile Carmine Tascone al maestro di tutti Peppino Cresci, a Salvatore Campilongo, attuale allenatore dell’Ischia in Seconda Divisione Lega Pro, o Marco De Simone, ex giocatore del Napoli di Maradona e oggi direttore sportivo della Nerostellati Frattese che sogna la Serie D.
85 anni di storia a Giugliano ma guai a fermarsi, pensavo già a tre promesse di origini giuglianesi che possono far strada nel settore giovanile del Napoli: Nikita Contini e Gennaro Tutino, due gioielli classe ’96 della Primavera di Saurini, e Antonio Ferrara, portiere classe ’98, degli Allievi Nazionali. La tradizione non s’arresta, nonostante le difficoltà il cronometro non si blocca. L’appuntamento è al prossimo libro, lunga vita al Giugliano calcio!
Dal nostro inviato Ciro Troise
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