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Il Napoli perde il passo e il treno del terzo posto se ne va

L'analisi del match di Mimmo Carratelli

Il Napoli perde il passo per il terzo posto, battuto a Roma dalla Lazio (1-3) nel derby per la preziosa posizione-Champions. Seconda sconfitta consecutiva dopo quella di Torino con la Juve e altri tre gol nella porta di De Sanctis. Il terzo posto si allontana di sei punti. Ora pare una questione fra Lazio e Udinese. Il Napoli esce di scena. Due punti nelle ultime quattro partite.
La Lazio è stata abile nel controllare il Napoli fin quando è durata la superiorità di gioco degli azzurri. Ha sofferto per tutto il primo tempo subendo il pareggio di Pandev dopo il gol d’apertura di Candreva. E’ stata più decisa nella ripresa, mentre il Napoli si afflosciava, incapace di districarsi nel munitissimo centrocampo laziale. Una prodezza di Mauri e il rigore realizzato da Ledesma mettevano il sugello sul successo della formazione di Reja.
Molte assenze da un parte e dall’altra. Mazzarri era costretto a varare un Napoli inedito con una difesa annunciata a quattro, tre centrocampisti e tre punte. In realtà l’avanzamento di Aronica sulla linea dei centrocampisti proponeva sul campo un 3-4-3. Ma, assenti Maggio e Zuniga, il Napoli ha perso le sue frecce sugli esterni ed è stato costretto ad attaccare centralmente contro una Lazio ben protetta, con Cana e Ledesma davanti alla difesa a quattro.
E’ venuto meno Cavani, Lavezzi è esploso a tratti, Hamsik ha fatto un gran lavoro a centrocampo proponendosi anche in attacco, Pandev ha vivacizzato il primo tempo poi è stato costretto a uscire. Candreva e Mauri hanno condotto la Lazio verso il successo, mentre le gambe degli azzurri sembravano appesantirsi.
La mazzata del 3-1 è venuta dopo un errore di Inler in maldestro disimpegno arretrato che costringeva Britos a far fallo da rigore su Brocchi (da solo ha retto l’attacco laziale). Sfumava così anche la possibilità di salvare la serata acciuffando il pareggio.
Non solo la sconfitta, e il treno del terzo posto che se ne va, ma anche il doppio danno delle ammonizioni a Cannavaro e Britos che, diffidati, salteranno la partita di mercoledì al San Paolo contro l’Atalanta.
La difesa è subito a tre con Aronica più avanzato. Arretrati Inler e Hamsik, lo slovacco con licenza di puntare l’area laziale. Lavezzi a sinistra. Pandev si accentra, Cavani svaria. E’ un 3-4-3 assolutamente inedito che si regge sul gran lavoro di Inler e Hamsik. Cavani è un po’ impreciso. Va avanti anche Campagnaro, spesso l’ultimo difensore è Britos.
La Lazio è tutta a centrocampo con Rocchi unico terminale offensivo. Ma colpisce a freddo con Candreva (8’) con un diagonale da destra che trova impreparato De Sanctis. Un tiro, un gol. Poi è il Napoli che gioca e attacca.
Le due formazioni di emergenza, per indisponibili e squalifiche, non riescono a produrre un gioco fluido. Ma il Napoli, pur senza la necessaria velocità, attacca meglio e con più giocatori. Quando Lavezzi entra in partita, dopo un inizio un po’ in ombra, ecco il prodigioso colpo di tacco del Pocho che mette Pandev davanti al portiere: gol sul primo palo (34’).
La Lazio, dopo il vantaggio, si è abbassata tentando qualche contropiede con lanci lunghi e qualche sortita sulla destra del terzino Konko. Il Napoli, subito il gol, si è rovesciato in avanti. Un preciso assist di Pandev invitava al gol Cavani sul quale però il portiere Marchetti compiva un autentico miracolo (10’). Sfuggiva poi a Pandev un lancio di Hamsik (21’). Poi Lavezzi, dopo lo scambio con Cavani, concludeva il diagonale oltre il secondo palo (26’).
Il pareggio di Pandev concludeva la maggiore pressione del Napoli. Protestavano gli azzurri per un atterramento in area di Pandev ad opera di Cana (41’). E’ sembrato rigore.
Nella ripresa, Reja rinuncia al deludente Hernanes inserendo Gonzalez per cercare ampiezza sulle fasce con Gonzalez a destra e Candreva a sinistra. Ma il Napoli riparte subito all’attacco. Sulla sinistra, Lavezzi si libera della morsa di Konko e Gonzalez e mette un pallone davanti alla porta di Marchetti e Pandev manca la deviazione in gol a due passi dalla linea (47’). Poi, uno sciagurato passaggio orizzontale di Hamsik, nella metà campo del Napoli, lancia Candreva in gol (sorpreso Campagnaro dall’errore di Marekiaro), ma stavolta De Sanctis salva, una parata essenziale (52’).
La Lazio prende coraggio, pressa alto, non trascura di fare intensità nella sua metà campo ed è più viva in attacco. Raddoppia con una prodezza di Mauri. Sul cross da sinistra di Radu, il centrocampista laziale insacca con una spettacolare rovesciata (68’). Va in fumo tutto il gran lavoro del Napoli. Ora è una Lazio più decisa. Mazzarri vuole più incisività sulle fasce e impiega Dossena per Aronica (72’). Non ne cava nulla. Reja cambia Cana con Brocchi (75’). L’assetto tattico della Lazio non varia.
Si arrende Pandev ed entra Vargas (79’). Ma è fatale l’errore di Inler. Palla indietro a Britos che, in difficoltà, mette giù Rocchi. Ledesma realizza il rigore (81’). Il Napoli è spacciato: 3-1.

Fonte: Il Napolista.it

La Redazione

M.V.

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