Come gli esami di Eduardo, i mal di pancia dei giocatori non finiscono mai. Il Koulibaly felice di pochi giorni fa, saltellante sotto la curva a festeggiare il secondo posto, sembra un uomo lontano migliaia di chilometri. Lascia il posto a un altro Koulibaly, improvvisamente minaccioso e ribelle all’idea di dover rispettare il contratto che lo lega al Napoli fino al giugno del 2019. In una intervista a «l’Equipe» ha infatti illustrato con parole appuntite la sua posizione: «Il mio rinnovo di contratto è a un punto morto. Non hanno mai voluto discuterne con noi. La sensazione è che andrò via». Quel successivo «mais tout peut arriver» è un modo per non rompere del tutto con il Napoli e prepararsi, nel caso, all’indietro tutta. Ma è chiaro: l’intervista non autorizzata (il club applicherà il regolamento interno e scatterà una multa da 25 mila euro) ha lasciato il segno. E anche un po’ di amarezza: Koulibaly ha già dimenticato la fiducia che il Napoli e Sarri gli hanno concesso appena 12 mesi quando, anche per assenza di richieste concrete e nonostante una stagione negativa, decisero di puntare senza mezzi termini sul ragazzone franco-senegalese. Ma il calcio, si sa, è fatto di ingratitudine. Più che un mal di pancia, d’altronde, l’impressione è che ci si trovi dinnanzi a una vera e propria ribellione. Il suo manager Satin, che più volte ha bussato alla porta del Napoli (ha iniziato a lanciare segnali minacciosi già a febbraio «il Napoli? è un piccolo club», disse), ha replicato con un insolito silenzio. «Non devo aggiungere altro», ha spiegato al telefono, rafforzando in tal modo la dura, insolita, presa di posizione del difensore. Confermando i toni del colloquio del 25enne con il quotidiano francese. La sensazione, più che quella che andrà via, è di un giocatore che ha molto più che una mezza parola con qualche altro club. Diciamo che qualcuno (il Chelsea) si prepara a coprirlo d’oro in caso di approdo nel Regno Unito.Già, ma il punto è tutto qui: il Napoli non pensa affatto di cedere questa estate Koulibaly. Ed è quello che il ds Giuntoli ha ripetuto ogni volta a Satin. Non è una questione di prezzo: Koulibaly è uno dei punti di forza del Napoli della prossima stagione. Il ragazzo – e chi lo guida – lo ha capito ed è probabile che per questo sia partito il piano B: e il sasso (ma è un macigno) nello stagno è stato lanciato. La prevedibile corsa al «ritocco» di Satin non ha prodotto gli effetti desiderati e allora la strategia è quella di sbattere i pugni sul tavolo. Con una enorme caduta di stile. «Ci sono delle offerte, ma non ho mai parlato con Conte – dice – Voglio fare la scelta più vantaggiosa, e non solo sotto il profilo economico». Se non è un pensiero esplicito a voler cambiare aria, poco ci manca. E De Laurentiis? Si sa, battere cassa così non è il modo migliore per iniziare una trattativa col patron. Il Napoli non ritiene una priorità il contratto di Koulibaly e la «sparata» di Kalidou non cambia la strategia: non sono previsti incontri.
fonte: il mattino
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