Archiviate le Coppe nazionali, la stagione 2015-16 può considerarsi conclusa per i club dei principali campionati europei. L’eccezione è la finale di Champions League del prossimo 28 maggio a Milano, dove Atletico e Real Madrid vedranno ancora applicato quello che possiamo definire il vecchio regolamento, pronto ad andare in soffitta per essere sostituito dal primo giugno 2016 da regole rinnovate e ristudiate con l‘ausilio di una spiegazione tecnica. Calciatori, allenatori e addetti ai lavori prendano nota: la Copa America e gli Europei sono alle porte ed è bene farsi trovare preparati!
Sul sito dell’IFAB, l’organo internazionale che ha il potere di stabilire qualsiasi modifica e innovazione delle regole del gioco del calcio a livello internazionale e nazionale, vengono presentate le cosiddette Laws of the game, per ora disponibili solo in lingua inglese. Oltre a essere state rimosse molte parole per rendere la comprensione più semplice ed efficace, ci sono delle variazioni di diversa natura:
- Formali, come nel titolo della Regola 6: da “Gli assistenti arbitrali” si è passati alla dicitura “Gli altri ufficiali di gara”, dato che ormai sono stabilmente incluse le figure degli addizionali, meglio conosciuti come arbitri di porta, oltre agli assistenti e al quarto uomo.
- Precisazioni, come nella Regola 7, per specificare che l’arbitro dovrà far recuperare tutto il tempo perso nei casi di giocatori infortunati, con eventuale intervento dello staff medico per portarli fuori dal terreno di gioco, o qualora i calciatori si fermino per dissetarsi (novità nel regolamento) o per altre ragioni mediche previste dalle regole del gioco. Queste frequenti cause d’interruzione che portano a un recupero più corposo al termine dei periodi di gara sono state così messe nero su bianco.
- Modifiche a livello contenutistico, quelle che ci interessano maggiormente.
La Regola 8 ad esempio è sempre stata un punto fermo fin dai campetti delle giovanili. Da questo momento in poi il pallone non dovrà più muoversi ed essere calciato in avanti per essere in gioco, ma basterà che venga calciato e chiaramente mosso. Ciò significa che sul calcio d’inizio non servirà più che un giocatore riceva il pallone calciato in avanti da un compagno, dovendo stazionare nella metà campo avversaria (cosa non permessa dal regolamento e motivo della variazione), ma basterà un solo uomo posizionato al centro del campo per passare la sfera direttamente all’indietro.
La Regola 11 è rimasta pressoché inalterata, ma è bene ricordare che un difendente che abbandona il terreno di gioco senza il permesso dell’arbitro (che per il fuorigioco equivale a essere sulla linea di porta) terrà tutti gli attaccanti in posizione regolare finché la difesa rinvierà il pallone fuori dalla propria area di rigore. A quel punto per l’arbitro nascerà una nuova azione che azzererà le posizioni precedenti mentre, secondo la vecchia regola, il difensore teneva tutti in gioco fino alla prima interruzione. Questo, però, è stato considerato penalizzante in caso di giocatori infortunati a bordo campo ed ecco spiegato il cambiamento.
Un altro chiarimento su questa regola evidenzia che le mani e le braccia di tutti i giocatori non contano nelle valutazioni di fuorigioco, portieri inclusi: in sostanza se un portiere si trova a essere il penultimo difendente (di solito è l’ultimo), le sue mani e le sue braccia non rilevano ai fini del fuorigioco anche se lui le potrebbe usare all’interno della propria area. Il portiere diventa quindi come un qualsiasi altro suo compagno di squadra.
Dulcis in fundo la famigerata Regola 12. Due cambiamenti molto importanti vanno sottolineati.
È stato cancellato il giallo automatico per un fallo di mano che interrompe un passaggio tra due avversari. Nelle ultime due stagioni questa regola ha portato ad ammonizioni pesanti per falli marginali commessi a metà campo facendo scattare gialli automatici paradossali.
Basti pensare a quello di Pjanic che gli costò l’espulsione in Inter–Roma o, sempre per restare a questa stagione, alle proteste motivate di Zenga sulla mancata seconda ammonizione a Vecino in Sampdoria–Fiorentina.
Il giallo rimarrà sui falli di mano che interrompono una promettente azione avversaria o negli altri casi canonici, come quando un attaccante cerca di segnare di mano (comportamento antisportivo) o un difensore tenta – senza riuscirci, altrimenti scatta il rosso – di evitare la segnatura di una rete (condotta gravemente sleale).
Un’altra vittoria del buonsenso è l’addio alla tripla sanzione: rigore, espulsione, squalifica. Quando un difensore (il più classico è il caso del portiere) interviene in area negando un’evidente opportunità di segnare una rete all’avversario nel tentativo di giocare o di contendergli il pallone, scatterà solo l’ammonizione. Il rigore, infatti, punisce già il fallo senza bisogno di lasciare una squadra in inferiorità numerica. Attenzione, però, perché il cartellino rosso verrà comunque estratto dall’arbitro nei casi di spinte, trattenute, falli di mano e laddove non vi sia da parte del difendente l’intenzione o la possibilità di giocare il pallone e ancora, ovviamente, se il fallo prevede di per sé il cartellino rosso (come nella condotta violenta). Insomma, dovrà essere bravo l’arbitro a cogliere questa sfumatura mentre fuori area resterà inalterato il rosso per chiara occasione da gol così come lo conosciamo. Episodi come l’espulsione a Skriniar in Juventus-Sampdoria si tramuteranno in una punizione più sensata e non nella mannaia che ha rovinato tante gare.
Altre variazioni marginali riguardano i falli commessi non nei confronti degli avversari ma delle altre componenti (compagni di squadra, panchinari, arbitri) da ora puniti con un calcio di punizione diretto e non più indiretto. Infine, se un giocatore uscirà dal terreno di gioco come conseguenza naturale dell’azione (immaginiamo due uomini in corsa) e commetterà fallo nei confronti di un avversario, il gioco verrà ripreso con un calcio di punizione diretto sulla linea nel punto più vicino a quello dell’infrazione. Si considera che il fallo venga effettuato all’interno del terreno di gioco quindi occhio alle aree di rigore.
fonte: eurosport
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