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Collina: “Se oggi fossi un arbitro sarei frustrato dall’essere valutato da immagini esterne. La moviola non risolverà tutto”

Il designatore degli arbitri Uefa dice la sua in merito all'inserimento della moviola in campo

Moviola in campo? Sì, l’International Board ha preso la sua decisione. Si partirà dalla prossima stagione, dove verranno studiati i dettagli e dove probabilmente, senza pubblicizzare il fatto, ci saranno le prime prove in piccoli spezzoni di gara. Poi le prime gare dal 2017, inizialmente amichevoli e campionati e coppe secondari, per vedere come l’esperimento si comporta sul campo. Pierluigi Collina, consulente del Board, dice la sua: “Se oggi fossi un arbitro” – si legge nelle pagine dLa Gazzetta dello sport – “sarei frustrato dall’essere valutato in base a immagini che in campo non ho, e non per la mia bravura. Poi credo che prima di dare un giudizio occorra sempre sperimentare ed è questo che lIfab ha deciso. Infantino ha detto che occorre essere aperti alle istanze del calcio, sono d’accordo. Ora vediamo, studiamo. Quindi decidiamo se e come si può applicare. Interagire con il video? Dipende da come sarà regolamentato l’uso. L’obiettivo è che rispetti il principio ispiratore: la fluidità del gioco. Il rugby s’è accorto che la tecnologia è diventata invasiva e forse farà passi indietro. L’ideale è che decida l’arbitro, anche per legittimazione. Però l’assistente servirà sempre, anche per far notare situazioni sfuggite all’occhio umano”. 

Previsioni: “Intanto cominciamo. La sperimentazione è lunga proprio per capire cosa può succedere. Snaturare il gioco? Sì, se non ne sarà rispettato il flusso. Ma c’è un altro rischio: che non sempre dal video arrivi una risposta definitiva. Meglio non illudersi che risolva tutto. Molte decisioni sono frutto dell’interpretazione soggettiva. Non è come la GLT che dà una risposta oggettiva per il gol non gol. Esempio: l’intensità di una spinta o la punibilità di un fallo di mano possono essere diverse se viste in campo o in tv. Sarà un passo in avanti, perché oggi criticare gli arbitri è come criticare un medico dell’Ottocento che faceva diagnosi non precise. Non era meno bravo di quelli di oggi, ma non aveva Tac e raggi X”Altre novità: “La più importante è l’abolizione della tripla sanzione: il calcio la chiedeva da anni, Infantino è stato bravo a convincere il Board. E poi il fatto che il giocatore infortunato, per fallo punito con ammonizione, possa restare in campo se i soccorsi sono brevi: da anni mi battevo per questo principio di fair play. Per il futuro è da rivedere il fuorigioco: oggi il compito degli assistenti è al limite dell’umano. Comparare la punta di un piede con la testa, su piani diversi, con pochi centimetri di differenza, è quasi impossibile. E poi il fallo di mano: il calcio è sport di movimento, stabilire cosa sia naturale o no non è facile”.

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