Sono appena undici i giocatori utilizzati da Maurizio Sarri che vanno oltre gli 800 minuti giocati, ovvero un terzo dei 2400 trascorsi finora. Talmente pochi che relegano il Napoli, insieme al Chievo, all’ultimo posto di questa speciale classifica, che è guidata dall’Inter con 18 giocatori, seguita da Lazio e Verona con 17. La Juventus, capolista, ne conta 15. I numeri, dunque, sollecitano l’allenatore a trovare nuove soluzioni, a concedere maggiore spazio a chi siede abitualmente in panchina,così come gli ha chiesto anche Aurelio De Laurentiis, alla vigilia della trasferta di Firenze. Non è un caso, infatti, se il Napoli non vince da 5 partite (due di Europa League) e se nelle stesse gare abbia segnato soltanto la miseria di 4 gol, roba da mettere in discussione l’intera stagione se non si dovesse ritrovare la vittoria già dalla prossima gara, contro il Chievo. E’ dall’inizio della stagione che Sarri limita le sue scelte a un ristretto numero di giocatori. Le statistiche, dicevamo, dimostrano che l’allenatore è restio a cambiare. E quando lo fa, è soltanto a partita in corso. In effetti, c’è una gerarchia anche tra le alternative. In genere, Mertens è il primo a subentrare dopo il quarto d’ora del secondo tempo, seguito poi da David Lopez e, infine, se resta del tempo, entra pure Gabbiadini. Gente come Maggio, Chiriches, Valdifiori, El Kaddouri e Strinic hanno avuto possibilità di impiego soltanto in Europa League, mentre in campionato per loro non c’è stato spazio, fin qui.
fonte: Gazzetta dello Sport
